agosto 2012
Ancora sulla Festa.
Nell’ambito dell’anno della “famiglia, festa e lavoro”, abbiamo proposto un ciclo di catechesi sul tema della Festa. Ne raccolgo in breve le conclusioni:
Comincia da lontano
Gen2, 2. “Dio, nel settimo giorno,
portò a compimento il lavoro che aveva fatto
e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro
che aveva fatto.
Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò,
perché in esso aveva cessato da ogni lavoro
che egli aveva fatto creando”.
La festa di Dio con l’uomo inizia così.
Il suo centro è Gesù
che ci è consegnato nel “segno”dell’Eucarestia
Senza riconoscere questo evento, non c’è spazio per la festa cristiana
Il suo giorno è la domenica (Dies Domini)
« È senza alcun timore che abbiamo celebrato la cena del Signore…
Noi non possiamo stare senza la cena del Signore ».
E una delle martiri confessò:
« Sì, sono andata all’assemblea
e ho celebrato la cena del Signore con i miei fratelli,
perché sono cristiana ». (testimonianza dei martiri di Abitine)
Il suo “fuoco” è la famiglia.
E’ la lì che nascono motivazioni e modi
e misura nel celebrarla.
A guardar bene è ancora la logica con cui Dio ci ha creato!
La sua “location” è il creato
che col nostro lavoro continuiamo a “custodire” e “coltivare”.
Quando vedo spreco, o cataste di rifiuti indifferenziati,
mi si stringe il cuore e non sento più aria di Festa!
La “festa” è realtà delicata,
si può sempre sciupare.
Ma il Signore la sa custodire ,
rinnovare ed è a lui che affidiamo la “nostra festa”
L’immagine di Chagall
mi sembra riassuma bene questi pensieri:
E’ “Festa di Dio: il candelabro, il corno, la colomba;
il baldacchino sopra gli sposi ne sono i segni.
E’ festa di popolo:
la doppia città dice di una gioia incontenibile, sovrumana.
E’ festa che raccoglie e rinnova un cammino,
quello della nostra vita,
fatto di gioie e di fatiche
come attestano le figure sulla sinistra di chi guarda.
E’ festa di famiglia e gli sposi ce lo ricordano.