Come gente di casa

150403adcruxVeglia ai piedi di Gesù Crocifisso

quasi un preludio: la Veglia

La veglia non svanisce
come svaniscono i sogni.
Nessun brusio, nessun campanello la scaccia,
nessun grido né fracasso può strapparci da essa.

Torbide ed ambigue sono le immagini nei sogni.
Veglia significa veglia
ed è un enigma maggiore.

Per i sogni ci sono le chiavi.
La veglia si apre da sola
e non si lascia sbarrare.

La veglia depone davanti a noi
il suo corpo senza vita.
La veglia non arretra d’un passo.

La veglia non deve temere l’oblio.
E’ un osso duro. Ci sta sul groppone,
ci pesa sul cuore, sbarra il passo.

Non le si può sfuggire,
perché ci accompagna in ogni fuga.
E non c’è stazione lungo il nostro viaggio
dove non ci aspetti.     (WislɫawaSzymborska)

Introduzione

Nel nome del Padre….

Inno
un lettore:
Ecco il vessillo di un Re crocifisso,
mistero di morte e di gloria:
un lettore: il Signore del mondo
si spegne su un patibolo.

un lettore:
Straziato nelle carni,
atrocemente inchiodato,
si immola il Figlio di Dio,
vittima pura del nostro riscatto.

un lettore:
Colpo di lancia crudele
squarcia il tuo cuore;

Ass.:
fluisce sangue ed acqua: è la fonte

che ogni peccato lava.
    Rit. Misericordias Domini, in aeternum cantabo.
(canterò per sempre la misericordia del Signore).

un lettore:
Sangue regale imporpora
lo squallore del legno:
un lettore: risplende la croce e Cristo
regna da questo trono.

Lett. 1:
Croce adorabile!
Su questo altare muore
la Vita e morendo ridona
agli uomini la vita.

Ass.:
Croce adorabile,
sola nostra speranza!
Concedi perdono ai colpevoli,
accresci nei giusti la grazia.

Rit. Misericordias Domini, in aeternum cantabo.

Salmo 22
(A cori alterni)
«Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? †
Tu sei lontano dalla mia salvezza»: *
sono le parole del mio lamento.

Dio mio, invoco di giorno e non rispondi, *
grido di notte e non trovo riposo.

Eppure tu abiti la santa dimora, *
tu, lode di Israele.
In te hanno sperato i nostri padri, *
hanno sperato e tu li hai liberati;

a te gridarono e furono salvati, *
sperando in te non rimasero delusi.

PENSANDO AGLI INCONTRI SUL CAMMINO DELLA CROCE

Il cireneo
Mentre lo conducevano via,
fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi,
e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù.

Vita quotidiana, quanti tesori in te!
Nessun’ora è uguale all’altra,
quando considero ogni cosa con l’occhio della fede.
La grazia elargita a me in quest’ora, non si ripeterà nell’ora successiva.
Mi verrà data anche nell’ora successiva, ma non sarà più la stessa. Il tempo passa e non ritorna più.
Lo sigilla col sigillo per l’eternità. (Faustina Kowalska)

Le donne
lc 23,27 Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui.

Lasciamoci guidare da alcune riflessioni dei bambini
Lett.1    Le mani tenere e operose delle donne le portano come primo gesto a ripulire quel volto amato.
Lett. 2    Lo accarezzano per rassicurarlo, consolarlo, dire tutto l’amore che hanno per lui.
Lett.1    Non si vergognano di piangere, di bagnarlo con le loro lacrime, il dolore è troppo grande.
Lett.2    Vogliono essere attente e fare tutto ciò che possono per riconoscere i bisogni di Gesù, per non lasciarlo solo….
Lett.1    Mani tenere e operose che ci insegnano a guardare con carità i bisogni degli altri per riconoscervi gesti di tenerezza

Malfattori
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava:
“Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!”
40L’altro invece lo rimproverava dicendo:
“Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? 41Noi, giustamente, perché riceviamo
quello che abbiamo meritato per le nostre azioni;
egli invece non ha fatto nulla di male”.
42E disse: “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”.
43Gli rispose: “In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso”.
La tua misericordia, Signore, non si è esaurita.
La tua misericordia supera l’intelligenza degli angeli e degli uomini.
Ho posto la fiducia nella tua misericordia
e so che la mia speranza non rimarrà delusa. (Faustina Kowalska)

Salmo 28
Lett.1    A te grido, Signore, mia roccia,
con me non tacere:
se tu non mi parli,
sono come chi scende nella fossa.

Ascolta la voce della mia supplica,
quando a te grido aiuto,
quando alzo le mie mani
verso il tuo santo tempio.

Non trascinarmi via con malvagi e malfattori,
che parlano di pace al loro prossimo,
ma hanno la malizia nel cuore.

Ass.    Non hanno compreso l’agire del Signore
e l’opera delle sue mani…

lett.1    Sia benedetto il Signore,
che ha dato ascolto alla voce della mia supplica.

Ass.    Il Signore è mia forza e mio scudo,
in lui ha confidato il mio cuore.
Mi ha dato aiuto: esulta il mio cuore,
con il mio canto voglio rendergli grazie.

Forza è il Signore per il suo popolo,
rifugio di salvezza per il suo consacrato.

Lett.1    Salva il tuo popolo e benedici la tua eredità,
sii loro pastore e sostegno per sempre.

Canto: In manus, tuas, Pater, commendo spriritum meum,
in manus tuas Pater, commendo spiritus meum.

(nelle tue mani Signore ti affido il mio spirito)

GLI ULTIMI MOMENTI

25Stavano presso la croce di Gesù sua madre,
la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. 26Gesù allora, vedendo la madre
e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre:
“Donna, ecco tuo figlio!”.
27Poi disse al discepolo: “Ecco tua madre!”.
E  da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.

Lettore: Maria è rimasta in silenzio ai piedi della croce nell’immenso dolore della morte del figlio e resta nel silenzio dell’attesa senza perdere la fede nel Dio della vita, mentre il corpo del crocifisso giace nel sepolcro.
Che cosa ci dici, o Madre del Signore, dall’abisso della tua sofferenza?
Mi pare che tu ci sussurri una parola, simile a quella detta un giorno dal tuo Figlio: “Se avrete fede pari a un granello di senapa….!” (Mt 17, 20). Che cosa vuoi comunicarci? Tu vorresti che noi, partecipi del tuo dolore, partecipassimo anche alla tua consolazione. Tu sai, infatti, che Dio “ci consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui siamo consolati noi stessi da Dio.” (2Cor 1,4). È la consolazione che viene dalla fede.
Ass.   Tu, Maria, sei e rimani la “Virgo fidelis”,
la Vergine credente,
tu porti a compimento la spiritualità di Israele,
nutrita di ascolto e fiducia. (CM Martini)

Canto: In manus, tuas, Pater, commendo spriritum meum,
in manustuas Pater, commendo spiritus meum.

(nelle tue mani Signore ti affido il mio spirito)

GESÙ’ MUORE

RESPONSORIO
  Cfr. Mt 27, 45-46. 50-51; Gv 19,30. 34
Solista:
Dense tenebre coprirono tutta la terra,
mentre i Giudei crocifiggevano Gesù.
Verso le tre del pomeriggio,
Gesù invocò a gran voce:
«Mio Dio, mio Dio,
perché mi hai abbandonato?».
Uno dei soldati
gli trafisse il fianco con una lancia,
dopo che egli, chinata la testa,
emise lo spirito.

Ass.:
Ecco subito un gran terremoto,

il velo del tempio si strappò
e la terra si scosse,
dopo che egli, chinata la testa,
emise lo spirito.

Proclamazione del Vangelo
Dal Vangelo secondo Luca
44Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, 45perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. 46Gesù, gridando a gran voce, disse: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito “. Detto questo, spirò. (lc 23)

Lungo silenzio di adorazione:

Dopo un lungo silenzio, al cenno del sacerdote
possiamo continuare la preghiera con alcuni gesti:
bacio al Crocifisso, accensione di un cero; comunicazione della preghiera.
Ci possiamo aiutare con i testi che seguono

Dal salmo 64
Ascolta, o Dio, la voce del mio lamento,
dal terrore del nemico proteggi la mia vita.

Tienimi lontano dal complotto dei malvagi,
dal tumulto di chi opera il male.

Il giusto gioirà nel Signore
e riporrà in lui la sua speranza:
si glorieranno tutti i retti di cuore.

dal salmo 69
Salvami, o Dio: l’acqua mi giunge alla gola.
Affondo in un abisso di fango,non ho nessun sostegno;
sono caduto in acque profonde
e la corrente mi travolge.

4 Sono sfinito dal gridare,
la mia gola è riarsa;
i miei occhi si consumano
nell’attesa del mio Dio…

Dio, tu conosci la mia stoltezza
e i miei errori non ti sono nascosti.
Chi spera in te, per colpa mia non sia confuso,
Signore, Dio degli eserciti;
per causa mia non si vergogni
chi ti cerca, Dio d’Israele.

Per te io sopporto l’insulto
e la vergogna mi copre la faccia;
sono diventato un estraneo ai miei fratelli,
uno straniero per i figli di mia madre.

Perché mi divora lo zelo per la tua casa,
gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me.

Piangevo su di me nel digiuno,ma sono stato insultato.
Ho indossato come vestito un sacco
e sono diventato per loro oggetto di scherno.
Sparlavano di me quanti sedevano alla porta,
gli ubriachi mi deridevano.

Ma io rivolgo a te la mia preghiera,
Signore, nel tempo della benevolenza.
O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi,
nella fedeltà della tua salvezza.

Liberami dal fango, perché io non affondi,
che io sia liberato dai miei nemici e dalle acque profonde.
Non mi travolga la corrente, l’abisso non mi sommerga,
la fossa non chiuda su di me la sua bocca.

Rispondimi, Signore, perché buono è il tuo amore;
volgiti a me nella tua grande tenerezza.
Non nascondere il volto al tuo servo;
sono nell’angoscia: presto, rispondimi!
Avvicinati a me, riscattami, liberami a causa dei miei nemici.

Tu sai quanto sono stato insultato:
quanto disonore, quanta vergogna!
Sono tutti davanti a te i miei avversari.

L’insulto ha spezzato il mio cuore e mi sento venir meno.
Mi aspettavo compassione, ma invano,
consolatori, ma non ne ho trovati.

Io sono povero e sofferente:
la tua salvezza, Dio, mi ponga al sicuro.

Loderò il nome di Dio con un canto,
lo magnificherò con un ringraziamento,
che per il Signore è meglio di un toro,

Vedano i poveri e si rallegrino;
voi che cercate Dio, fatevi coraggio,
perché il Signore ascolta i miseri
e non disprezza i suoi che sono prigionieri.

A lui cantino lode i cieli e la terra,
i mari e quanto brulica in essi.
Perché Dio salverà Sion, ricostruirà le città di Giuda:
vi abiteranno e ne riavranno il possesso.

La stirpe dei suoi servi ne sarà erede
e chi ama il suo nome vi porrà dimora.

testi di santa Faustina
Gesù, consolida le mie deboli forze.
Tu, Signore, puoi tutto.
So che i miei sforzi senza di te sono niente.
Gesù, non nasconderti davanti a me,
perché io non posso vivere senza di te.
Ascolta il grido della mia anima.

La mia miseria mi fa conoscere l’abisso della tua misericordia.
Gesù, tu sai quanto sono debole:
rimani sempre con me, guida le mie azioni!

Mi tranquillizzo considerando la tua misericordia,
mi riveste della tua potenza e mi dà gioia. (Faustina Kowalska)

Canto: Per crucem et passionem tuam
Libera nos Domine, libera nos Domine,
libera nos Domine, Domine
(per la tua croce, liberaci, Signore!)

CONFONDENDOCI TRA I SUOI AMICI

Le donne, Giuseppe d’Arimatea, Nicodemo, e i gesti di tenerezza
47Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: “Veramente quest’uomo era giusto”. 48Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. 49Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo.
50Ed ecco, vi era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, buono e giusto. 51Egli non aveva aderito alla decisione e all’operato degli altri. Era di Arimatea, una città della Giudea, e aspettava il regno di Dio. 52Egli si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. 53Lo depose dalla croce, lo avvolse con un lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia, nel quale nessuno era stato ancora sepolto. 54Era il giorno della Parasceve e già splendevano le luci del sabato. 55Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse osservarono il sepolcro e come era stato posto il corpo di Gesù, 56poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo come era prescritto

Maria di Cleofa
Pensate alla delicatezza con cui Giovanni ci racconta la deposizione dalla croce:
il corpo viene avvolto in teli;
vengono sparsi profumi, come per un letto nuziale;
il “luogo” (così, spesso era chiamato il tempio) dove depongono Gesù
è il “luogo” della crocifissione
e si fa giardino, il giardino della nuova creazione;
il sepolcro è nuovo, perché c’è un nuovo “luogo” per ricordare le meraviglie
e l’amore di Dio;
e lì viene posto Gesù.

Maria madre di Gesù
Quando ormai tutto sembra finito,
«la pietra scartata dai costruttori” si fa davvero “pietra angolare”
l’inizio della nuova casa di Dio
Ormai la gloria di Dio non ha più bisogno di un Tempo grandioso,
la troviamo nella nostra vita semplice,
vita da fratelli che camminiamo con il Risorto.

Ed è bello cantare:
“La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo”.

Ass.:  La pietra scartata dai costruttori
    è divenuta la pietra d’angolo.

lettrice:
“Questo è il giorno che ha fatto il Signore,
rallegriamoci e in esso esultiamo”. (liturgia di Pasqua)
Ass.:  (in canto)
Questo è il giorno che ha fatto il Signore,
    rallegriamoci e in esso esultiamo.

 

CONCLUSIONE

Oggi la Maestà di Dio mi avvolge.
Non riesco in alcun modo a reagire.
Sono presa e circondata totalmente da Dio.
La mia anima si infiamma del suo amore.
So soltanto che amo e sono amata.
Questo mi basta. (Faustina Kowalska)

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