Silenzio, ascolto, festa

pensieri sparsi

settembre 2010

Sara: una ragazza spigliata

Quand’ero piccolo…

“La musica è suono che prende vita dal silenzio”

C’è una parentela tra Festa e Carità?

 

 

Sara: una ragazza spigliata

Ho conosciuto anni fa Sara: una ragazza spigliata,

simpatica, moderna.
Se con lei parlavi dell’Egitto ti raccontava d’esserci già stata;
parlavi di Stati Uniti e ti raccontava
d’averli già visitati (parola grossa per sé!);
le vacanze in Inghilterra erano per lei
una routine noiosa, già troppo sperimentata.

Eppure non era “curiosa”,
non si entusiasmava quasi mai; ricordava pochissimo.
Un giorno, in una gita dell’oratorio estivo
la portai con il gruppo dei ragazzi ad un parco acquatico,
ma prima, proposi loro una esperienza stupenda,
anche se poco costosa.
Dopo un’insistenza che rasentava lo stress nell’invitarli al silenzio,
li feci ritrovare in un luogo splendido eppur normale:
una chiesa;;  beh, certo era molto bella,
ma poca cosa rispetto al tempio di Harnak)
e li lasciai passeggiare chiedendo loro
di “ascoltare il silenzio”.
Vidi per la prima volta Sara veramente contenta;
i suoi occhi finalmente “stupiti”.
Il silenzio le  aveva consentito di vedere il “bello”.

* * *

Quand’ero piccolo…

Quand’ero piccolo, le feste si preparavano.
Pur nella nostra dignitosa povertà ,
non mancavo di chiedere e di ottenere qualche caramella dalla mamma;
ma quando eravamo vicini a qualche festa,
più volte, mi sono sentito rispondere:
“ Tra qualche giorno è festa, fai un piccolo fioretto!”.

Ho capito col tempo che la gioia della festa
ha bisogno di un “silenzio della gola”
che ne prepari l’accoglienza.

Anche se digiuna di teologia,
la mamma aveva già capito
perché prima della grandi Feste (vedi Pasqua e Natale)
la Chiesa ci propone una giornata di digiuno:
è un silenzio che consente l’esplosione della Festa!

* * *

“La musica è suono che prende vita dal silenzio”

Trovai questa frase su un giornale;
era attribuita a un grande compositore di cui ho scordato il nome.
Pensavo da ragazzo che la musica fosse rumore,
armonia, suono gradevole.
E invece è suono che richiede “tempo”;
è “tempo” che si concede pause ordinate,
volute, necessarie a rendere espressivo il canto e la musica.

Che strano: proprio questo insieme di silenzio, attesa, ritmi,
insomma la musica, è ingrediente fondamentale di ogni festa!

E quel senso di frastuono che disturba in tante feste,
non è forse richiesta di un silenzio che riporti gioia alla Festa?

* * *

C’è una parentela tra Festa e Carità?

C’è una parentela tra Festa e Carità?
Di certo le feste ci rendono più buoni;
facilmente le feste spingono a gesti di carità.

Vorrei azzardare una parentela più stretta:
ogni gesto di carità nasce,  da una attenzione silenziosa ai fratelli,
da un ascolto libero e gratuito dei loro pensieri e bisogni
e diventa risposta concreta, “udibile” al grido del fratello;
proprio come la musica, proprio come la festa.

* * *

Settembre…

Settembre, tempo delle nostre feste,
sia per tutti un tempo di gioiosa interiorità
che dà slancio alla voce al nostro essere comunità del Signore,
appunto gente che vive la carità.

Don Andrea

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