Vi vogliamo raccontare di un’antica abitudine che c’era nel dipingere le chiese.
Nella controfacciata veniva sempre dipinto il giudizio universale.
Infatti, terminata la celebrazione eucaristica, dopo aver dato la benedizione, il sacerdote invitava (e invita ancor oggi) ad “andare in pace”, ad andare tra i fratelli a portare la pace cioè la benevolenza, la gioia, la tranquillità che il Signore ci ha dato nei suoi sacramenti.
I fedeli, appena si voltavano (e si voltano) per uscire vedono nella controfacciata un immenso giudizio universale, che ci ricorda il senso e il destino di questo nostro “andare in pace”:
godimento della visione di Dio;
gioia del paradiso con Gesù e Maria ormai sul trono della gloria;
compagnia degli angeli e di tantissimi santi.
In un angolo, più o meno grande, non mancano anche i “dannati”, come se il Signore volesse dirci: “Ecco il destino che io voglio per l’uomo: gioia, bellezza, compagnia di Di. Vivi nell’amore ed evita di sciupare la vita”.
Ma di tutto questo parla meglio di noi Giotto
con questa immagine bellissimache troviamo a Padova, nella cappella degli Scrovegni;
– gusta la bellezza del destino degli uomini;
– immagina tra i santi anche amici che hai conosciuto e che meritano di stare vicino a Gesù;
– se riconosci qualche santo scrivi qui il loro nome.
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Alla fine ci sarà il “giudizio”…
