Ai genitori dei ragazzi di quarta e quinta elementare
Carissimi, in questi anni Papa Francesco ci ha proposto
un’idea bellissima di famiglia;
ce l’ha descritta come il luogo dove il Vangelo
si vede, si vive, si annuncia.
La famiglia di Papa Francesco
Ci ha detto, pur consapevole di tutti i problemi
che si abbattono sulla famiglia,
come il Signore l’abbia voluta per avere un luogo
dove specchiare la sua bellezza,
un luogo dove la Parola di gioia del suo Vangelo può abitare,
ed è proprio lì, nel nostro essere famiglia!
E’ lì infatti che si mette sempre al primo posto l’altro;
è quello il luogo dove si rifiuta a logica del “ho sempre ragione io;
dove si percepisce subito il bisogno di chi ci sta vicino.
Cose normali in una famiglia,
– penserete voi –
ma a pensarci bene,
sono il Vangelo che Gesù ci ha portato.
L’idea che ci è venuta
Per non disperdere tutto questo ci è venuta un’idea:
incontrare le vostre famiglie
per ascoltare questo Vangelo,
per sentire dalla vostra voce quanto è bello il vostro amore.
Ne abbiamo bisogno per imparare a gustare i doni
che il Signore dona alle nostre comunità
e per imparare insieme a diffonderli attorno a noi.
L’incontro nelle vostre case
Così, abbiamo pensato ad un incontro con voi
che sostituisca, parzialmente,la consueta benedizione delle case.
Ci piacerebbe si svolgesse così:
ci piacerebbe ritrovare tutta la famiglia radunata intorno al tavolo,
sul quale sono stati preparati un pane, una Bibbia, un po’ d’acqua,
piccoli segni che parlano di una famiglia aperta al Signore.
Dopo il saluto, vi proporremmo una breve preghiera
da concludere con la benedizione che mamma o papà
daranno a tutti i presenti.
A questo punto i ragazzi torneranno alle loro occupazioni
e noi avremo una ventina di minuti per ascoltarci.
Diteci, di come è bello il vostro amore;
di quali gioie vi riempiono i figli;
di come, almeno a tratti , sentite la presenza del Signore nella vostra vita.
Condivideremo volentieri anche qualche preoccupazione
e nascerà certamente una maggior senso di amicizia,
di cui già vi ringraziamo.
Sarà, ne siamo certi, il vero dono
che lascia in mezzo a noi questo anno Santo,
anno della “Misericordia”.
Nuccia, Mariangela, don Andrea
