“Ripartenza” da Emmaus

Appena fuori Gerusalemme
Gesù incontra i due discepoli e li invia…
Una nuova lettera del Papa per noi?

 

catechesi in famiglia – 26 – 29 aprile 2017
Carissimi,
sono ancora commosso dall’accoglienza che mi avete riservato quando sono venuto a Milano; proprio per questo vorrei con voi continuare qualche riflessione sul Vangelo. Il brano che mi proponete è un’occasione splendida. Le paure che abbiamo nel cuore le hanno avute anche i suoi primi discepoli prima della risurrezione, ma anche dopo.
Spesso infatti noi, come loro, cerchiamo un incontro con le persone che ci soddisfi e ci preoccupiamo poco di vedere dove loro si fanno incontrare, di leggere quel pezzettino di cuore che ci concedono di vedere.

 

Dal Vangelo di Luca

l’ascolto della Parola (13-17).

   13Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, 14e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto.15Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. 16Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. 17Ed egli disse loro: “Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?”.

l’incontro con Gesù

Si fermarono, col volto triste; 18uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: “Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?”. 19Domandò loro: “Che cosa?”. Gli risposero: “Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; 20come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. 21Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. 22Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba 23e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. 24Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto”. 25Disse loro: “Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! 26Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?”. 27E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.

Il dono dell’Eucarestia

    28Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. 29Ma essi insistettero: “Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto”. Egli entrò per rimanere con loro. 30Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. 31Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. 32Ed essi dissero l’un l’altro: “Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?”. 33Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, 34i quali dicevano: “Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!”. 35Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Ma questi discepoli (e mi auguro anche voi) hanno tra le mani tre chiavi preziose
per riaprire il loro cuore.
La prima: l’ascolto della Parola.
Beh non voglio stancarvi; provate voi stessi a vedere quante cose in questo brano riguardano l’attenzione alla Parola di Dio.
Provate a sottolineare ogni parola che ha a che fare con questo pensiero;( io solo nei vv 13-16 ne ho trovato ben 4). E voi?
per i vostri genitori: l’Ascolto della Parola ci rende attenti a ricostruire la nostra storia, la nostra memoria. Osservate i vv 19-24: i discepoli recuperano, senza accorgersi, la “memoria del credo”, potremmo dire tutto quello che abbiamo imparato sin da bambini.
La seconda: l’incontro personale con Gesù
Gesù è un amico serio:
cammina con noi,               (sottolinea così ==========)
ci ascolta,                         (sottolinea così ———– )
ci rimprovera,                   (sottolinea così _______ )
ci fa comprendere il «cuore» della sua Parola.
                                          (sottolinea così ∞∞∞∞∞)
Sapreste (genitori e figli) trovare questi atteggiamenti di Gesù nel brano riproposto?
Secondo voi qual è l’atteggiamento che cambia il cuore ai discepoli?
La terza: il dono dell’eucarestia (vv. 28-30)
Qui, San Luca si diverte nel raccontare. I suoi amici si lamentano perché non vedono Gesù e continuano a dire: “fortunati voi che l’avete incontrato di persona!”; “Se anche oggi si facesse vedere…”. Luca risponde: “avete visto che anche chi l’ha incontrato di persona, l’ha riconosciuto nell’eucarestia? È lì nell’incontro domenicale dei fratelli che lui si manifesta e si fa vedere!”.
Beh, qui la riflessione è tanto semplice che la lascio a voi…
Verso la conclusione:
Ma queste perle che il Signore ci lascia a cosa servono?
Qualcuno pensa semplicemente che “nella vita male non fanno”; altri le tengono “per sé stessi”, perché la loro vita diventa più bella.
A me pare che Gesù ci inviti ad andare con grande coraggio nelle “periferie”, cioè ovunque c’è una persona nel bisogno e lì portare la gioia della sua risurrezione.
nb.: Per concludere il nostro momento in famiglia, potremmo riprendere qualche preghiera proposta sul sito.

 

Se volete renderci partecipi della vostra preghiera,
scriveteci:

don Andrea

Mariangela

Nuccia

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