pensando al racconto della casa

catechesi in famiglia
mercoledì 15-sabato 18 ottobre 2014

guida per i genitori:

Testi di riferimento:
racconto dell’oratorio estivo

Obiettivi:
            – entrare nel “catechismo” come in una esperienza di Casa
            – Ricordarci che la nostra “casa” deve diventare la Casa di Gesù:
             accogliente, donata tesa alla gioia eterna

L’incontro:
               radunati insieme, facciamo un segno di croce e iniziamo…

1. Il cuore e il corpo cercano una casa

Rifletti e dai un numero a queste tre immagini

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1    il corpo e il cuore cercano una casa

2    il corpo custodisce il cuore

3   il cuore è il custode del corpo

2. il nostro cuore e la nostra stanzetta

Nella casa del nostro cuore c’è poco spazio per gli altri;
non c’è spazio per il raccoglimento, per l’accoglienza,
oserei dire che persino lo Spirito fatica ad intrufolarsi.
 Abbiamo bisogno di una casa più grande.

Guardiamo nella nostra casa:
– c’è qualcosa che abbiamo voluto e non ci serviva?

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Pensiamo a qualche amico povero:
– c’è qualcosa che potremmo fare?

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3. Ma il Signore ha una casa?

Nella Bibbia Il Signore sembra rifiutare una casa propria;
quando il re Salomone gli costruisce un Tempio, lo accetta,
ma solo per farsi trovare in un punto preciso
da chi ha bisogno di pace o di perdono.

C’è una canzone molto bella che certamente i tuoi genitori conoscono;
secondo me è una bellissima preghiera:
Prova ad ascoltarla con loro,
(Lo trovi facilmente su Youtube battiato e ti vengo a cercare )
oppure leggi con loro il testo-preghiera.

E ti vengo a cercare anche solo per vederti o parlare
perché ho bisogno della tua presenza
per capire meglio la mia essenza.
E ti vengo a cercare con la scusa di doverti parlare
perché mi piace ciò che pensi e che dici
perché in te vedo le mie radici.

 4. Le case di Gesù:

Dopo l’esperimento con re Salomone
(un «tempio» per farsi trovare dagli uomini per dare pace e perdono),
il Signore non ha cessato di inventare modi per farsi trovare.

Gesù è il nuovo Tempio, il luogo dove trovare Dio:
lo troviamo nella sua Parola che addolcisce il cuore,
nell’amore che dona a tante persone..
e in tanti altri modi che impareremo a conoscere.

C’ è un gruppo di nostri amici che tra qualche settimana
lo incontrerà per la prima volta, nell’Eucarestia (comunione).
Ne conosci qualcuno?

               1. Metti qui il loro nome

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                  2. Facciamo una preghiera per loro

Gesù, ti vogliamo pregare per i nostri amici
che tra qualche giorno ti incontreranno nell’Eucarestia.
Tu che sei parola e pane di vita,
guidali e sostienili nel loro cammino..
La gioia di questo incontro con te
li maturi nell’impegno della vita cristiana.
Padre nostro…

per continuare…

Dedicato, in particolare, ai genitori

Ricordo di Paolo VI

141006catinfam paoloVIDomenica 19  ott.
verrà beatificato Paolo VI
che fu nostro Arcivescovo dal 1954 al 1963

Vi propongo qualche sua riflessione sul «cuore»
che mi sembra un buon riassunto
di quanto proposto in questa pagina.

*  Dobbiamo ritrovare il sentiero del nostro cuore
perché « il cuore è il centro intimo, profondo,
personale della nostra vita interiore »

*   Santuario interiore, dove si nascondono i nostri pensieri e le nostre decisioni,
dove inizia la nostra responsabilità
e da dove può uscire la nostra felicità o la nostra rovina.
È lì, nel cuore dell’uomo che si forma il primo assenso o il primo rifiuto

*     Abituarci ad ascoltare con umiltà e nel silenzio interiore la voce dello Spirito:
questa è la riforma che innanzitutto ci è chiesta .
*    La vita interiore, da sempre consente  sua di ricevere le irradiazioni dello Spirito di Cristo.

*   *  *

Parole di papa Francesco

Care famiglie, buonasera!

scende ormai la sera sulla nostra assemblea. È l’ora in cui si fa volentieri ritorno a casa per ritrovarsi alla stessa mensa, nello spessore degli affetti, del bene compiuto e ricevuto, degli incontri che scaldano il cuore e lo fanno crescere, vino buono che anticipa nei giorni dell’uomo la festa senza tramonto.

È anche l’ora più pesante per chi si ritrova a tu per tu con la propria solitudine, nel crepuscolo amaro di sogni e di progetti infranti: quante persone trascinano le giornate nel vicolo cieco della rassegnazione, dell’abbandono, se non del rancore; in quante case è venuto meno il vino della gioia e, quindi, il sapore — la sapienza stessa — della vita… Degli uni e degli altri questa sera ci facciamo voce con la nostra preghiera, una preghiera per tutti.

È significativo come – anche nella cultura individualista che snatura e rende effimeri i legami – in ogni nato di donna rimanga vivo un bisogno essenziale di stabilità, di una porta aperta, di qualcuno con cui intessere e condividere il racconto della vita, di una storia a cui appartenere. La comunione di vita assunta dagli sposi, la loro apertura al dono della vita, la custodia reciproca, l’incontro e la memoria delle generazioni, l’accompagnamento educativo, la trasmissione della fede cristiana ai figli…: con tutto questo la famiglia continua ad essere scuola senza Evangelii gaudium pari di umanità, contributo indispensabile a una società giusta e solidale (cfr Esort. ap. , 66-68). E più le sue radici sono profonde, più nella vita è possibile uscire e andare lontano, senza smarrirsi né sentirsi stranieri ad alcuna terra.  (veglia per il Sinodo dei vescovi in svolgimento a Roma

Se vuoi continuare…

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