Storia di antichi stress

 Storie di antichi stress …e di interessanti rimedi
I consigli di Ietro

Verso un nuovo Consiglio Pastorale

Nel Capitolo diciottesimo dell’Esodo si racconta
un episodio poco noto, della vita di Mosè.

Siamo ormai alle falde del Sinai e Mosè, il grande condottiero,
riceve un’importante visita.
Dal vicino territorio di Madian giunge il suocero Ietro,
con la moglie di Mosè, Zippora e i figli
Gerson (che significa “sono emigrato in terra straniera)
e Eliezer ( Il mio Dio è aiuto).

Narra infatti il testo biblico come Mosè avesse “rimandato” a casa sua la moglie Zippora,
forse perchè lo stress del suo immenso lavoro lo aveva portato a trascurare la famiglia.

Così una storia di amore tribolato,
incisa nei nomi stessi dei figli,
è in pericolo a causa di un eccesso di zelo verso Dio e verso il popolo!

Ietro, uomo saggio, arriva dal genero.
Accolto con molto onore dal grande condottiero,
osserva con attenzione ogni cosa;
gioisce per le splendide cose compiute da Dio e realizzate da Mosè;
riconosce l’indiscutibile valore di Mosè;
rimane non poco stupito dalla mole di lavoro che ogni giorno il “famoso” genero si sobbarca.

Dopo un giorno passato in questa accurata osservazione,
con ponderazione e misura si rivolge a Mosè:
«Che cos’è questo che fai per il popolo?
Perché siedi tu solo, mentre il popolo sta presso di te dalla mattina alla sera?».

Mosè risponde: «Perché il popolo viene da me per consultare Dio.
Quando hanno qualche questione, vengono da me
e io giudico le vertenze tra l’uno e l’altro
e faccio conoscere i decreti di Dio e le sue leggi».

Il suocero gli disse: «Non va bene quello che fai!
Finirai per soccombere, tu e il popolo che è con te,
perché il compito è troppo pesante per te;
tu non puoi attendervi da solo.

Che fare dunque?
Trascurare i problemi del popolo?
Trascurare la propria famiglia e la propria persona
compromettendo di nuovo la vita del popolo?

Il saggio Ietro dà un consiglio:
Ora ascoltami: ti voglio dare un consiglio e Dio sia con te!
Tu sta’ davanti a Dio in nome del popolo e presenta le questioni a Dio.
A loro spiegherai i decreti e le leggi;
indicherai loro la via per la quale devono camminare
e le opere che devono compiere.
Invece sceglierai tra tutto il popolo uomini integri
che temono Dio, uomini retti che odiano la venalità
e li costituirai sopra di loro come capi di migliaia, capi di centinaia,
capi di cinquantine e capi di decine.
Essi dovranno giudicare il popolo in ogni circostanza;
quando vi sarà una questione importante, la sottoporranno a te,
mentre essi giudicheranno ogni affare minore.
Così ti alleggerirai il peso ed essi lo porteranno con te.
Se tu fai questa cosa e se Dio te la comanda,
potrai resistere e anche questo popolo arriverà in pace alla sua meta».

Nasce così il Consiglio degli Anziani, che durerà per secoli
e diventerà il Sinedrio.

Senza voler forzare, penso si possa vedere una parentela tra il Sinedrio e i Concili ecumenici,
i Sinodi Diocesani, i Consigli Pastorali Diocesani, Decanali, Parrocchiali,
anche se questa struttura è stata radicalmente trasformata dalla realtà dell’incarnazione, passione, risurrezione di Gesù;
ormai non si tratta semplicemente di un “bisogno”, ma di una corresponsabilità che nasce dalla stessa dignità dell’essere figli di Dio,
come ricordano i testi del Magistero;
non si tratta di un “aiuto, ma di una ”collaborazione ordinata”
che nasce dalla dignità conferita dai sacramenti del battesimo e della Cresima,
si nutre con l’Eucarestia, si specifica nelle singole vocazioni di laici, religiosi, sacerdoti.

Mi è sembrato tuttavia simpatico questo episodio;
del resto non è certo raro vedere Dio che si serve del poco per costruire “grandi cose”.
Mi auguro che la concretezza, caratteristica della nostra gente,
sappia trarre anche da questa “storia di antichi stress” motivo per far spazio allo Spirito che guida la Chiesa.

Permalink link a questo articolo: http://www.quintoevalle.it/speciali/storia-di-antichi-stress/