Lasciati portare… qualcosa, in te guarirà!

Pasqua 2013

Celebrazione Penitenziale

Lasciati portare dal vortice di questa danza.
Qualcosa, in te guarirà. (Pierangelo Sequeri)

nuccia creazione

PRELUDIO

Sulla croce
In principio era il Verbo,
tutto è stato fatto per mezzo di lui.
Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: “Tutto è  compiuto!”.
E, chinato il capo, consegnò lo spirito.(gv 19)
1 lett.:
Ci fu una croce prima del tempo
piantata nell’azzurro della Sostanza
e lì le lacrime gemevano insieme al Sorriso
e il mare era un eterno continente di gioia.
Su quella croce
furono pensati i fiori
e ogni uomo cavalcava il legno
come animale assoluto.
Ci fu una croce
dove tutto morì
prima del tempo.

2 lett.:
Cristo, hai iniziato a incendiare il cuore umano prima dell’universo. Non c’era nulla, non c’erano astri, c’era solo questo ammasso di sangue e di luce che gemeva su se stesso. Fu quello il principio, un cuore assoluto che Dio gettò negli abissi prima di ogni cosa.

i soldati, vedendo che era già morto,
non gli spezzarono le gambe,
uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco,
e subito ne uscì sangue e acqua. (gv 19)
1 lett.:
C’è acqua trasparente e materia simile a cristallo puro nel tuo amore nudo che ci disorienta
2 lett.:
Cristo adorato
Tu sei la morte eterna del cuore e la sua luce intoccabile

In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo,
per essere santi e immacolati al suo cospetto nella
carità,
1 lett.:
Salisti sul Monte per vedere dov’era finito il primo canto che Dio aveva disperso nell’Universo.
2 lett.:
C’erano i gelsomini sul tuo corpo.
Salendo sul Calvario i fiori si erano aggrappati ai tuoi piedi.
E quando ti innalzarono sul legno, i gelsomini ti coprirono il corpo.
Eri una sagoma bianca.
E allora venne un vento, perché tutto il profumo della tua carne fosse per sempre nei secoli anche un profumo di fiori.

Perché piacque a Dio
di fare abitare in lui ogni pienezza
e per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose,
rappacificando con il sangue della sua croce,
cioè per mezzo di lui,
le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli. (col 1)

1 lett.: Trovasti sul Monte le ceneri della creazione
e ricreasti da quella polvere l’uomo.
Cristo il tuo corpo sul legno fu una stagione in cui gli inverni si aggrappavano alle primavere, e i fiori salivano su tempeste di nuvole.
E il tuo viso comandava ai semi di trasfigurare le stelle e dal grido disumano generavi un secondo universo.

2 lett.:
Dio che ti schianti nella tenerezza.
In pochi sanno che nella tenerezza ci sono tutte le tue pietre.
Il perdono è l’architrave della creazione.

INTRODUZIONE

Nel nome…
Sac.: Dio apra il vostro cuore alla conoscenza della sua parola,:
vi dia la  sua pace e si riconcili con voi.
Il Signore sia con voi
Tutti: E con il tuo spirito
Breve introduzione del celebrante
Invocazione allo Spirito
lett.: (letto) Discendi Santo Spirito, le nostre menti illumina:
del ciel la grazia accordaci tu, Creator degli uomini.
Chiamato sei Paraclito e dono dell’Altissimo:
sorgente limpidissima, d’amore fiamma vivida.

Ass.: (letto) I sette doni mandaci, onnipotente Spirito:
le nostre labbra trepide in te sapienza attingano.
I nostri sensi illumina, fervor dei cuori infondici:
rinvigorisci l’anima nei nostri corpi deboli.
Dal male tu ci libera, serena pace affrettaci:
con te vogliamo vincere ogni mortal pericolo.

Ass.: (in canto) Il Padre tu rivelaci e il Figlio unigenito:
per sempre tutti credano in te, divino Spirito.
Al Padre gloria, al Figlio morto e risorto splendido
insieme con lo Spirito per gli infiniti secoli. Amen

Silenzio
Il chierichetto porta davanti all’altare il turibolo con l’incenso

Preghiamo:
Dio onnipotente e misericordioso,
che ci hai riuniti nel nome del tuo Figlio,
per darci grazia e misericordia nel momento opportuno,
apri i nostri occhi, perché vediamo il male commesso
e tocca il nostro cuore, perché ci convertiamo a te.
Il tuo amore ricomponga nell’unità ciò che la colpa ha disgregato;
la tua potenza guarisca le vostre ferite e sostenga la nostra debolezza;
Il tuo Spirito rinnovi tutta la nostra vita e ci ridoni la forza della tua carità,
perché risplenda in noi l’immagine del tuo Figlio
e tutti gli uomini riconoscano nel volto della Chiesa
la gloria di colui che tu hai mandato, Gesù Cristo nostro Signore.

PROCLAMAZIONE DELLA PAROLA

Lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, [17] l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell’ingiustizia,
[19] poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha loro manifestato.
[20] Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l’intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità;
[21] essi sono dunque inescusabili, perché, pur conoscendo Dio, non gli hanno dato gloria né gli hanno reso grazie come a Dio, ma hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e si è ottenebrata la loro mente ottusa.
[22] Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti
[23] e hanno cambiato la gloria dell’incorruttibile Dio con l’immagine e la figura dell’uomo corruttibile

esdicoscPer l’esame di coscienza: Il percorso del male:

confronta questa lettura con il percorso insegnato da Gesù in queste domeniche:
“Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”. (gv 8,31)

– si soffoca la verità nell’ingiustizia (v. 18)
– non si coglie più la bellezza dell’essere sue creature; (v.19-20)anzi accogliendo la proposta di Satana (gen 3)
Quanto riconosco che “l’essere sua creatura” ha bisogno di una seria disciplina di vita? Un ordine nell’uso del tempo, negli affetti? nella lotta contro il dubbio e il pre-giudizio per avere una libertà di sguardo che genera giustizia, accoglienza, speranza?

si insinua il dubbio di fronte all’accoglienza di  ogni dono di Dio:
la creazione è un fardello;
La comunione uomo-donna sottomessa al continuo sospetto;
e la colpa è sempre degli altri;
anche la tenerezza di Dio diventa paura di lui.
– Non siamo più capaci di “rendere grazie”. (v. 21):
forse il non cogliere l’importanza della messa domenicale, non è un caso.
– L’intelligenza, tra i più grandi doni che lui c’ha dato, si ottenebra e dà spazio ad ogni vaneggiamento possibile. (v. 21);
sino a non cogliere le leggi fondamentali della vita
che spalanca la strada ad ogni nefandezza.
Quanto sono capace di custodire il dono della creazione, della vita di tutti i giorni con il bisogno di ordine negli affetti, nel riflettere, meditare, nel celebrare, nel vivere la carità… perché nulla dei doni ricevuti vada perso?

SALMO 103 (102)
1lett.    Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.
2lett.    Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia,
sazia di beni la tua vecchiaia,
si rinnova come aquila la tua giovinezza.
Ass.    Il Signore compie cose giuste,
difende i diritti di tutti gli oppressi.
1lett.    Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie,
le sue opere ai figli d’Israele.
Ass.    Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Non è in lite per sempre,
non rimane adirato in eterno.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe.
2lett.    Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono;
quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe.

Lode a te o Cristo, re di eterna Gloria
profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione
Lode a te o Cristo, re di eterna Gloria

Lettura del vangelo secondo Giovanni
[45] Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di quel che egli aveva compiuto, credettero in lui.
[46] Ma alcuni andarono dai farisei e riferirono loro quel che Gesù aveva fatto.
[47] Allora i sommi sacerdoti e i farisei riunirono il sinedrio e dicevano: “Che facciamo? Quest’uomo compie molti segni.
[48] Se lo lasciamo fare così, tutti crederanno in lui e verranno i Romani e distruggeranno il nostro luogo santo e la nostra nazione”.
[49] Ma uno di loro, di nome Caifa, che era sommo sacerdote in quell’anno, disse loro: “Voi non capite nulla
[50] e non considerate come sia meglio che muoia un solo uomo per il popolo e non perisca la nazione intera”.
[51] Questo però non lo disse da se stesso, ma essendo sommo sacerdote profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione
[52] e non per la nazione soltanto, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi.
[53] Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.

Omelia

esdicoscPer facilitare la “Confessio vitae” e l’esame di coscienza.

Di fronte al miracolo di Lazzaro:
C’è stato un andare, un contemplare, un credere(gv 11,45)
ma anche un’incertezza che si fa rifiuto (gv 11, 46)
E noi dove ci mettiamo?
Ci son stai rifiuto e paure, non privi di ridicolo, che si fanno delitto:
il ridicolo è che condannano Gesù per i “segni” che sin dall’inizio (vedi Cana) sono anticipo di “gloria” (gv 11, 47-48)
La prima paura è di perdere tempio, “luogo” dove abita Dio;
la seconda di perdere l’identità nazionale
il rifiuto, con la consueta ironia di Giovanni, si fa profezia di salvezza
e “l’uomo” morirà per il popolo e salverà la nazione (gv 11, 49-51).
Il risentimento mi porta talvolta a stravolgere
e misconoscere i segni della misericordia?
Continuo a credere che la bontà del Signore non è scomparsa?
Ma Gesù, davvero,  morirà per il popolo  e non solo;
egli raccoglierà i figli dispersi (gv 11, 52);
confronta e prega con i profeti
is 11, 11In quel giorno il Signore stenderà di nuovo la sua mano
per riscattare il resto del suo popolo;
…e radunerà i dispersi di Giuda dai quattro angoli della terra.
Certo ti radunerò tutto, o Giacobbe;
certo ti raccoglierò, resto d’Israele.
Mi 2,12: Li metterò insieme come pecore in un recinto sicuro.
ger 23: Radunerò io stesso il resto delle mie pecore da tutte le regioni dove le ho scacciate e le farò tornare ai loro pascoli; saranno feconde e si moltiplicheranno.
Ez 34,16: Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia. …31Voi, mie pecore, siete il gregge del mio pascolo e io sono il vostro Dio”.
Is 56, 6: Gli stranieri, che hanno aderito al Signore per servirlo
e per amare il nome del Signore,
e per essere suoi servi,
quanti si guardano dal profanare il sabato
e restano fermi nella mia alleanza,
7li condurrò sul mio monte santo
e li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera.
I loro olocausti e i loro sacrifici
saranno graditi sul mio altare,
perché la mia casa (luogo-tempio) si chiamerà
casa di preghiera per tutti i popoli”

Stiamo entrando nella passione, o meglio secondo il modo di parlare di Giovanni stiamo entrando nella “ora”; nella “gloria”. (gv 11, 52)
Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. Giov 13:1 (inizio della passione)

Prendiamo questa sera come schema della triplice confessione quanto detto dal Papa nella sua prima omelia ai cardinali sui temi del camminare, costruire, confessare

confessio laudis
e il movimento nel cammino

1.
Signore, ti ringraziamo perché da sempre ci riempi dei tuoi doni;
da sempre ci inviti ad accogliere la tua Parola; a camminare in essa;
a raggiungere il monte della tua bontà,
dove si trova la tua croce, la tua gloria, la tua misericordia.

2.  Isaia 2
lett.: Alla fine dei giorni,
il monte del tempio del Signore
sarà eretto sulla cima dei monti
e sarà più alto dei colli;
ad esso affluiranno tutte le genti.
Verranno molti popoli e diranno
ass.:: “Venite, saliamo sul monte del Signore,
al tempio del Dio di Giacobbe,
perché ci indichi le sue vie
e possiamo camminare per i suoi sentieri”.
lett.: Poiché da Sion uscirà la legge
e da Gerusalemme la parola del Signore.
Egli sarà giudice fra le genti
e sarà arbitro fra molti popoli.
Forgeranno le loro spade in vomeri,
le loro lance in falci;
un popolo non alzerà più la spada
contro un altro popolo,
non si eserciteranno più nell’arte della guerra.
ass.: Casa di Giacobbe, vieni,
camminiamo nella luce del Signore.

3. popolo in cammino
Chi desidera propone una strofa del canto l’assemblea risponde con le diverse proposte
Ass.:  Il tuo popolo in cammino cerca in te la guida

1. È il tuo Pane Gesù che ci dà forza e rende più sicuro il nostro passo.
Se il vigore nel cammino si svilisce la tua mano dona lieta la speranza.
Ass.:  sulla strada verso il Regno sei sostegno con il tuo corpo.

2. È il tuo vino, Gesù, che ci disseta e sveglia in noi l’ardore di seguirti.
Se la gioia cede il passo alla stanchezza,
la tua voce fa rinascere freschezza.
Ass.:  Resta sempre con noi, Signore.
3. È il tuo corpo, Gesù, che ci fa Chiesa, fratelli sulle strade della vita.
Se il rancore toglie luce all’amicizia, dal tuo cuore nasce giovane il perdono.
Ass.:  Il tuo popolo in cammino cerca in te la guida

4. È il tuo sangue, Gesù, il segno eterno dell’unico linguaggio dell’amore.
Se il donarsi come te richiede fede, nel tuo Spirito sfidiamo l’incertezza.
Ass.:  sulla strada verso il Regno sei sostegno con il tuo corpo.

5. È il tuo dono, Gesù, la vera fonte del gesto coraggioso di chi annuncia.
Se la Chiesa non è aperta ad ogni uomo, il tuo fuoco le rivela la missione.
Ass.:  Resta sempre con noi, Signore.
4. Canto: Il Signore è la mia salvezza
5. riflessione personale
Camminare. «Casa di Giacobbe, venite, camminiamo nella luce del Signore» (Is 2,5). Questa è la prima cosa che Dio ha detto ad Abramo: Cammina nella mia presenza e sii irreprensibile. Camminare: la nostra vita è un cammino e quando ci fermiamo, la cosa non va. Camminare sempre, in presenza del Signore, alla luce del Signore, cercando di vivere con quella irreprensibilità che Dio chiedeva ad Abramo, nella sua promessa.  (Papa Francesco)

confessio vitae
e  il movimento del costruire

Lasciamo qualche minuto di silenzio per ricuperare gli spunti delle due letture,
dalle quali far emergere l’esame di coscienza

1. Rimeditando il Vangelo di questa sera
Signore, hai dato la vita
per radunarci dalla dispersione del nostro egoismo,
per farci popolo di Dio.
Ma noi siamo molto lontani da te:
come i capi del tuo popolo,
come i farisei e gli scribi ci lasciamo prendere da paure;
paura del fratello povero;
paura per le incertezze del nostro vivere;
paura per i nostri figli;
paura delle nostre incertezze e fragilità.
E non abbiamo il coraggio di porre la nostra paura davanti a te, nella preghiera;
sprechiamo spesso anche il dono dell’incontro che ogni domenica ci proponi;
sciupiamo la bellezza del volerci bene che vince la paura.
E talvolta le nostre paure si fanno ridicolo rifiuto:
vediamo i vicini con sospetto;
vediamo i segni del tuo amore, e lo rifiutiamo.
Trascuriamo la preghiera, la meditazione della tua parola, il coraggio del tuo esempio,
e le nostre paure si ingigantiscono.
La tua gloria, il tuo modo di amarci, non ci interessano più;
ci lasciamo abbindolare e chiudere il cuore.
Eppure tu…
Ci hai raccolto, ci hai fatto  tuo popolo,
non hai esitato a morire per noi, nell’amore.
Perdonaci Signore!

2. Canto: Bonum est confidere in Domino,
bonum sperare in Domino.
(E’ bello confidare e sperare nel Signore)

3. Salmo 106 (107)
Ass.: Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
1 lett.: 2 Lo dicano quelli che il Signore ha riscattato,
che ha riscattato dalla mano dell’oppressore
3 e ha radunato da terre diverse,
dall’oriente e dall’occidente,
dal settentrione e dal mezzogiorno.
4 Alcuni vagavano nel deserto su strade perdute,
senza trovare una città in cui abitare.

2 lett.: 5 Erano affamati e assetati,
veniva meno la loro vita.
6 Nell’angustia gridarono al Signore
ed egli li liberò dalle loro angosce.
7 Li guidò per una strada sicura,
perché andassero verso una città in cui abitare.
Ass.: 8 Ringrazino il Signore per il suo amore,
per le sue meraviglie a favore degli uomini,

1 lett.: 9 perché ha saziato un animo assetato,
un animo affamato ha ricolmato di bene.
10 Altri abitavano nelle tenebre e nell’ombra di morte,
prigionieri della miseria e dei ferri,
11 perché si erano ribellati alle parole di Dio
e avevano disprezzato il progetto dell’Altissimo.
12 Egli umiliò il loro cuore con le fatiche:
cadevano e nessuno li aiutava.

Coro: 13 Nell’angustia gridarono al Signore,
ed egli li salvò dalle loro angosce.
14 Li fece uscire dalle tenebre e dall’ombra di morte
e spezzò le loro catene.
Ass.: 15 Ringrazino il Signore per il suo amore,
per le sue meraviglie a favore degli uomini,
2 lett.: 16 perché ha infranto le porte di bronzo
e ha spezzato le sbarre di ferro.
17 Altri, stolti per la loro condotta ribelle,
soffrivano per le loro colpe;
18 rifiutavano ogni sorta di cibo
e già toccavano le soglie della morte.
19 Nell’angustia gridarono al Signore,
ed egli li salvò dalle loro angosce.
20 Mandò la sua parola, li fece guarire
e li salvò dalla fossa.

Ass.: 21 Ringrazino il Signore per il suo amore,
per le sue meraviglie a favore degli uomini.

1 lett.: 22 Offrano a lui sacrifici di ringraziamento,
narrino le sue opere con canti di gioia.
23 Altri, che scendevano in mare sulle navi
e commerciavano sulle grandi acque,
24 videro le opere del Signore
e le sue meraviglie nel mare profondo.

2 lett.: 25 Egli parlò e scatenò un vento burrascoso,
che fece alzare le onde:
26 salivano fino al cielo, scendevano negli abissi;
si sentivano venir meno nel pericolo.
27 Ondeggiavano e barcollavano come ubriachi:
tutta la loro abilità era svanita.

3 lett.: 28 Nell’angustia gridarono al Signore,
ed egli li fece uscire dalle loro angosce.
29 La tempesta fu ridotta al silenzio,
tacquero le onde del mare.
30 Al vedere la bonaccia essi gioirono,
ed egli li condusse al porto sospirato.
31 Ringrazino il Signore per il suo amore,
per le sue meraviglie a favore degli uomini.

Coro: 32 Lo esaltino nell’assemblea del popolo,
lo lodino nell’adunanza degli anziani.

1 lett.: 33 Cambiò i fiumi in deserto,
in luoghi aridi le fonti d’acqua
34 e la terra fertile in palude,
per la malvagità dei suoi abitanti.
35 Poi cambiò il deserto in distese d’acqua
e la terra arida in sorgenti d’acqua.

2. lett.: 36 Là fece abitare gli affamati,
ed essi fondarono una città in cui abitare.
37 Seminarono campi e piantarono vigne,
che produssero frutti abbondanti.

coro: 38 Li benedisse e si moltiplicarono,
e non lasciò diminuire il loro bestiame.
39 Poi diminuirono e furono abbattuti
dall’oppressione, dal male e dal dolore.
40 Colui che getta il disprezzo sui potenti
li fece vagare nel vuoto, senza strade.
41 Ma risollevò il povero dalla miseria
e moltiplicò le sue famiglie come greggi.
42 Vedano i giusti e ne gioiscano,
e ogni malvagio chiuda la bocca.
43 Chi è saggio osservi queste cose
e comprenderà l’amore del Signore.

esdicosc4. Rimeditando Rom. 1,
Riprendi quanto proposto al momento della lettura di Paolo e continua l’esame di coscienza

5.  le parole del papa
“Stringendovi a lui, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio,  anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo.” (1pt 2,4-6). Edificare. Edificare la Chiesa. Si parla di pietre: le pietre hanno consistenza; ma pietre vive, pietre unte dallo Spirito Santo. Edificare la Chiesa, la Sposa di Cristo, su quella pietra angolare che è lo stesso Signore. Ecco un altro movimento della nostra vita: edificare. (Papa Francesco)

Canto: Misericordias Domini in aetrnum cantabo

confessio fidei
il movimento nella confessione.

1. le parole del papa

Leggiamo in silenzio

Terzo, confessare. Noi possiamo camminare quanto vogliamo, noi possiamo edificare tante cose, ma se non confessiamo Gesù Cristo, la cosa non va. Diventeremo una ONG assistenziale, ma non la Chiesa, Sposa del Signore. Quando non si cammina, ci si ferma. Quando non si edifica sulle pietre cosa succede? Succede quello che succede ai bambini sulla spiaggia quando fanno dei palazzi di sabbia, tutto viene giù, è senza consistenza. Camminare, edificare-costruire, confessare. Ma la cosa non è così facile, perché nel camminare, nel costruire, nel confessare, a volte ci sono scosse, ci sono movimenti che non sono proprio movimenti del cammino: sono movimenti che ci tirano indietro.
Questo Vangelo prosegue con una situazione speciale. Lo stesso Pietro che ha confessato Gesù Cristo, gli dice: Tu sei Cristo, il Figlio del Dio vivo. Io ti seguo, ma non parliamo di Croce. Questo non c’entra. Ti seguo con altre possibilità, senza la Croce. Quando camminiamo senza la Croce, quando edifichiamo senza la Croce e quando confessiamo un Cristo senza Croce, non siamo discepoli del Signore: siamo mondani, siamo Vescovi, Preti, Cardinali, Papi, ma non discepoli del Signore.
Io vorrei che tutti, dopo questi giorni di grazia, abbiamo il coraggio, proprio il coraggio, di camminare in presenza del Signore, con la Croce del Signore; di edificare la Chiesa sul sangue del Signore, che è versato sulla Croce; e di confessare l’unica gloria: Cristo Crocifisso. E così la Chiesa andrà avanti.
Io auguro a tutti noi che lo Spirito Santo, per la preghiera della Madonna, nostra Madre, ci conceda questa grazia: camminare, edificare, confessare Gesù Cristo Crocifisso. Così sia. (papa Francesco)

Diciamo la nostra fede ripercorrendo il cammino della quaresima

2. Professione di fede
Tutti:  Signore, io conosco la mia debolezza,
ma so che tu sei più forte.
Affido la mia peccaminosità a te, rischiando tutto,
la metto nelle tue mani e non ho paura.
Credo nella tua potenza sulla mia vita,
credo nella tua capacità di salvarmi così come sono adesso.
Credo e con le parole del tuo Vangelo esprimo la mia fede

Lettore: Crediamo in te, Signore, e con le tue stesse parole diciamo
Tutti:     Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».
Lettore: Crediamo in te  Signore, e come i samaritani anche noi dichiariamo:
Tutti:     «Noi stessi abbiamo udito e sappiamo
    che Tu sei veramente il salvatore del mondo».
Lettore:  Crediamo in te, Signore e come il cieco nato professiamo:
Tutti:     «Io credo, Signore!».
Lettore: Crediamo in te, Signore, e con la certezza di Marta,
anche noi rispondiamo:
Tutti:      «Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo».

3. Acclamazioni:
Liberamente, ognuno proponga una acclamazione
Kyrie eleison (in canto)
Ascoltami, o Creatore, tua creatura io sono
sono perduto; tua creatura sono,muoio, tua creatura.
Le tue mani mi hanno fatto, Signore, mi hanno plasmato,
quelle mani trapassate dai chiodi per me. Kyrie eleison
Non disprezzare, Signore, l’opera delle tue mani.
Ecco, tu hai scritto me con quelle tue mani:
leggi dunque la tua scrittura e salvami. Kyrie eleison
Ecco, a te io sospiro, io, tua creatura; tu sei il mio creatore: ricreami;
ecco, a te io sospiro, io, tua fattura; tu sei la mia vita: vivificami.
Perdona, o Dio. Un niente infatti sono i miei giorni…
Sono un malato: domando un medico; sono cieco: mi affretto verso la luce;
sono morto e sospiro verso la vita. Kyrie eleison
Tu sei medico, tu luce, tu vita, Gesù Nazareno, abbi pietà di me.
Figlio di Davide, abbi pietà di me.
O fonte di misericordia, ascolta chi, infermo, grida a te, Kyrie eleison
Luce che passi, ascolta chi è cieco,
tendigli la mano affinché venga a te e nella tua luce, veda la luce.
O vita vivente, richiama alla vita colui che è morto. Kyrie eleison
Ci portiamo tutti intorno all’altare

Padre nostro

Canto:
Rit. Come è grande la Tua bontà, che conservi per chi ti teme, e fai grandi cose per chi ha rifugio in Te; e fai grandi cose per chi ama solo Te.
Come un vento silenzioso, ci hai raccolti dai monti e dal mare, come un’alba nuova sei venuto a me; il Tuo forte braccio mi ha voluto qui con Sé. Rit.
Come è chiara l’acqua alla sua fonte, per chi ha sete ed è stanco di cercare; sicuro ha ritrovato i segni del Tuo amore che si erano perduti nell’ora del dolore. Rit.

 

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