Testi per continuare a pregare (esercizi 2017)

Esercizi Spirituali

Rozzano 6- 8 marzo 2017

Appendice

testi prima sera

  1. Vangelo di Marco:

13Salì poi sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. 14Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli -, perché stessero con lui e per mandarli a predicare 15con il potere di scacciare i demòni. 16Costituì dunque i Dodici.

 

  1. Evangelii Gaudium
  2. La Chiesa “in uscita” è la comunità di discepoli missionari che prendono l’iniziativa, che si coinvolgono, che accompagnano, che fruttificano e festeggiano.

Primerear: . La comunità evangelizzatrice sperimenta che il Signore ha preso l’iniziativa, l’ha preceduta nell’amore (cfr 1 Gv 4,10

Quindi, la comunità evangelizzatrice si dispone ad “accompagnare”. Accompagna l’umanità in tutti i suoi processi, per quanto duri e prolungati possano essere. Conosce le lunghe attese e la sopportazione apostolica.

Fedele al dono del Signore, sa anche “fruttificare”. La comunità evangelizzatrice è sempre attenta ai frutti, perché il Signore la vuole feconda. Si prende cura del grano e non perde la pace a causa della zizzania. Il seminatore, quando vede spuntare la zizzania in mezzo al grano, non ha reazioni lamentose né allarmiste.

Infine, la comunità evangelizzatrice gioiosa sa sempre “festeggiare”. Celebra e festeggia ogni piccola vittoria, ogni passo avanti nell’evangelizzazione.

 

  1. In virtù del Battesimo ricevuto, ogni membro del Popolo di Dio è diventato discepolo-missionario.

Ciascun battezzato, qualunque sia la sua funzione nella Chiesa e il grado di istruzione della sua fede, è un soggetto attivo di evangelizzazione e sarebbe inadeguato pensare ad uno schema di evangelizzazione portato avanti da attori qualificati in cui il resto del popolo fedele fosse solamente recettivo delle loro azioni.

Se uno ha fatto esperienza dell’amore di Dio che lo salva, non ha bisogno di molto tempo di preparazione per andare ad annunciarlo, non può attendere che gli vengano impartite molte lezioni o lunghe istruzioni. La samaritana, non appena terminato il suo dialogo con Gesù, divenne missionaria, e molti samaritani credettero in Gesù «per la parola della donna» (Gv 4,39). E noi che cosa aspettiamo?

 

  1. Lettura del Libro del profeta Geremia (Ger 31, 31-34)

31Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore -, nei quali con la casa d’Israele e con la casa di Giuda concluderò un’alleanza nuova. 32Non sarà come l’alleanza che ho concluso con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dalla terra d’Egitto, alleanza che essi hanno infranto, benché io fossi loro Signore. Oracolo del Signore. 33Questa sarà l’alleanza che concluderò con la casa d’Israele dopo quei giorni – oracolo del Signore -: porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo.34Non dovranno più istruirsi l’un l’altro, dicendo: «Conoscete il Signore», perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande – oracolo del Signore -, poiché io perdonerò la loro iniquità e non ricorderò più il loro peccato».

 

  1. Preghiera del Card. Martini

Noi ti ringraziamo, ti lodiamo e ti benediciamo, Signore,

perché non solo ti sei manifestato nella ricchezza della potenza della tua vita e della tua morte, nelle tue parole e nei tuoi miracoli, nelle sofferenze e nella gloria della tua risurrezione, ma continui a manifestarti nel mistero della tua Chiesa.

 

Nella Chiesa, Signore, tu vivi, in essa, diffondi il tuo Spirito,

in essa diffondi la tua Parola, in essa guarisci,

in essa consoli le sofferenze degli uomini,

in essa e per essa ti crei un corpo visibile che è luce della storia,

segno e strumento di unità per il genere umano.

 

E noi che contempliamo volentieri la tua vita e la tua morte,

la tua passione e la tua gloria,

ti chiediamo, Signore, di poter contemplare il mistero del tua umanità

i tuoi gesti, i tuoi sguardi, la tua voce.

 

Signore, tu che ci doni te stesso, ci costruisci come tuo corpo storico nel tempo, fa’ che noi ti possiamo contemplare nel mistero della tua passione morte e resurrezione e nel mistero ecclesiale.

Fa’ che possiamo conoscere la grandezza della speranza

alla quale ci chiami mediante la vita il servizio, il ministero in questo corpo che è tuo e che diffonde il tuo splendore nel tempo, nell’attesa della pienezza della gloria.

 

  1. Preghiera di Carlo Maria Martini

Signore Gesù, Tu sai come io avverto la fatica della condizione umana,
il peso dell’ingiustizia e della fragilità, dell’inadeguatezza e della paura di amare:
grazie per essermi venuto incontro nella Tua Parola e nei Sacramenti;
grazie per avermi accolto con Te nel cuore del Padre,

attirandomi nello Spirito a vivere il deserto fecondo della preghiera,
dove parli al cuore del mio cuore.
Fa’ che io sappia ricevere sempre con attenzione e riverenza le Tue parole,
per entrare attraverso di esse nel mistero santo di Dio,
e camminare nei sentieri del silenzio, sotto la guida e nel conforto dello Spirito.

 

Aiutami ad attingere continuamente l’acqua viva della Tua grazia
alle sorgenti sacramentali della Chiesa, e donami l’umiltà e la docilità di cuore
perché accetti di lasciarmi guidare con fiducia e con amore
da chi mi offri come maestro e pastore nelle vie della fede.
Rendimi vigile e attento nel discernimento della volontà del Padre,
perché io possa in tutto portare a compimento
la vocazione con cui da sempre Lui mi hai voluto e mi hai amato.

 

Nell’ora del dolore e della prova donami la certezza di non essere solo,
ma di saperTi e volerTi vicino, per vivere con Te la mia offerta

nella sequela umile e fiduciosa di Te.
E fa’ che da questa accoglienza perseverante e fedele dei Tuoi doni
io sia generato sempre di nuovo come figlio della luce,
e sappia percorrere con i miei compagni di fede e di vita cammini di santità,
che facciano di noi il Tuo popolo risplendente di luce e di speranza. Amen.

 

Testi seconda  sera

  1. Passi e passaggi . alcune citazioni per ricostruire il cammino di Pietro.

Mt 14,25ss: Gesù cammina sulle acque

Mt 16,16: Tu sei Pietro e…

Mt 17,1ss: Trasfigurazione

Mt 18,21ss: Quante volte bisogna perdonare?

Mt 26,33-35: 33Pietro gli disse: “Se tutti si scandalizzeranno di te, io non mi scandalizzerò mai”. 34Gli disse Gesù: “In verità io ti dico: questa notte, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte”. 35Pietro gli rispose: “Anche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherò”. Lo stesso dissero tutti i discepoli.

Mc 14,37: Nell’Orto degli Ulivi

Gv 6,68: Da chi andremo…?

Gv 13,37ss: Signore, darò la mia vita per te!

 

  1. Salti di qualità nell’amore umano (Amoris laetitia)
  2. 163. Il prolungarsi della vita fa sì che si verifichi qualcosa che non era comune in altri tempi: la relazione intima e la reciproca appartenenza devono conservarsi per quattro, cinque o sei decenni, e questo comporta la necessità di ritornare a scegliersi a più riprese. Forse il coniuge non è più attratto da un desiderio sessuale intenso che lo muova verso l’altra persona, però sente il piacere di appartenerle e che essa gli appartenga, di sapere che non è solo, di aver un “complice” che conosce tutto della sua vita e della sua storia e che condivide tutto. È il compagno nel cammino della vita con cui si possono affrontare le difficoltà e godere le cose belle. Anche questo genera una soddisfazione che accompagna il desiderio proprio dell’amore coniugale. Non possiamo prometterci di avere gli stessi sentimenti per tutta la vita. Ma possiamo certamente avere un progetto comune stabile impegnarci ad amarci e a vivere uniti finché la morte non ci separi, e vivere sempre una ricca intimità.
  3. La sfida delle crisi (Amoris Laetitia nn. 232-238)

La storia di una famiglia è solcata da crisi di ogni genere, che sono anche parte della sua drammatica bellezza. Bisogna aiutare a scoprire che una crisi superata non porta ad una relazione meno intensa, ma a migliorare, a sedimentare e a maturare il vino dell’unione.

 

  1. Salti di qualità nell’evangelizzazione (Ev. Gaudium 21-23; 27-28)
  2. Sogno una scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa, perché le consuetudini, gli stili, gli orari, il linguaggio e ogni struttura ecclesiale diventino un canale adeguato per l’evangelizzazione del mondo attuale, più che per l’autopreservazione….

La pastorale ordinaria in tutte le sue istanze sia più espansiva e aperta, che ponga gli agenti pastorali in costante atteggiamento di “uscita” …

 

  1. Dalla prima lettera di Pietro (13,17)

E chi vi potrà fare del male, se sarete ferventi nel bene? E se anche doveste soffrire per la giustizia, beati voi! Non vi sgomentate per paura di loro, né vi turbate, ma adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza, perché nel momento stesso in cui si parla male di voi rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo. E’ meglio infatti, se così vuole Dio, soffrire operando il bene che facendo il male.

 

  1. MADRE TERESA: “Nel cuore del mondo”

Nel silenzio del cuore Dio parla. Se ti porrai di fronte a Dio nella preghiera e nel silenzio, Dio ti parlerà. Allora saprai di essere una nullità. È solo quando ti rendi conto della tua nullità, della tua vacuità, che  Dio può colmarti di Sé. Le anime oranti sono anime di profondo silenzio. C’è un santissimo sacerdote, che è anche uno dei più illustri teologi esistenti in India attualmente. Lo conosco molto bene, e gli ho detto:  “Padre, lei parla tutto il giorno di Dio. Quanto deve essere vicino a Dio!”. E sapete che cosa mi ha detto? Ha detto: “Può darsi che io parli molto di Dio, ma è possibile che parli pochissimo con Dio”. E poi mi ha spiegato: “Posso snocciolare una quantità di parole e anche dire molte cose buone, ma nel mio intimo non ho il tempo di ascoltare. Perché nel silenzio del cuore, Dio parla”. Non possiamo porci direttamente alla presenza di Dio se non pratichiamo il silenzio interiore ed esteriore. Nel silenzio troveremo nuova energia e vera unità. Il silenzio ci dona una nuova prospettiva su ogni cosa. La cosa essenziale non è ciò che diciamo, ma ciò che Dio dice a noi e attraverso di noi. In quel silenzio, Egli ci ascolterà; là Egli parlerà alla nostra anima, e là noi udremo la Sua voce. Ascoltate in silenzio, perché se il vostro cuore è colmo di altre cose non potrete udire la voce di Dio. Ma quando avrete ascoltato la voce di Dio nella quiete del vostro cuore, allora il vostro cuore sarà colmato da Dio. I contemplativi e gli asceti di tutti i tempi e di tutte le religioni hanno cercato Dio nel silenzio e nella solitudine del deserto, della foresta e delle montagne. Gesù stesso ha trascorso quaranta giorni nel deserto e sulle montagne, comunicando per lunghe ore col Padre nel silenzio della notte. Anche noi siamo chiamati a ritirarci a certi intervalli in un silenzio più  profondo e nell’isolamento con Dio, tutti assieme come comunità oltre che in forma individuale.  Per essere soli con lui, non con i nostri libri, i nostri pensieri e ricordi, ma completamente spogliati di tutto, per dimorare amorosamente alla Sua presenza, silenziosi, svuotati, speranzosi e immobili. Non possiamo trovare Dio nel frastuono o nell’agitazione. Nella natura troviamo il silenzio: gli alberi, i fiori e l’erba crescono in silenzio. Le stelle, la luna e il sole si muovono m silenzio. Il silenzio del cuore è necessario per poter udire Dio ovunque: in una porta che si chiude, nella persona che ha bisogno di noi, nel canto degli uccelli, nei fiori, negli animali. Ciò che è essenziale non è ciò che diciamo ma ciò che Dio ci dice e ciò ch’Egli dice agli altri attraverso di noi. Nel silenzio Egli ci ascolta; nel silenzio parla alle nostre anime. Nel silenzio ci è concesso il privilegio di ascoltare la Sua voce. Per rendere possibile il vero silenzio interiore, praticate: il silenzio degli occhi, ricercando sempre la bellezza e la bontà di Dio ovunque, chiudendoli sui difetti del prossimo e su tutto ciò che è peccaminoso e crea turbamento all’anima; il silenzio dell’orecchio, prestando ascolto alla voce di Dio e alle invocazioni dei poveri e dei bisognosi, chiudendolo a tutte le altre voci che provengono dalla fallace natura umana, quali il pettegolezzo, la maldicenza e le parole prive di carità; il silenzio della lingua, lodando Dio e pronunciando il vivificante Verbo di Dio che è la Verità, che illumina e ispira, che arreca pace, speranza e gioia, e astenendovi dall’autodifesa e da ogni parola che causi oscurità, scompiglio, dolore e morte; il silenzio della mente, schiudendola alla Verità e alla conoscenza di Dio nella preghiera e nella contemplazione, al pari di Maria che in cuor suo meditava sui prodigi del Signore, e chiudendola a tutte le menzogne, alle distrazioni, a tutti i pensieri distruttivi, ai giudizi severi, ai falsi sospetti sul prossimo, ai pensieri vendicativi e ai desideri; il silenzio del cuore, amando Dio col nostro cuore, con l’anima, la mente e tutte le forze, amandoci a vicenda come Dio ci ama, e sfuggendo a ogni forma di egoismo, odio, invidia, gelosia e cupidigia. Manterrò il silenzio del mio cuore con maggior cura, in modo che nel silenzio del mio cuore io oda le sue parole di conforto e dalla pienezza  del mio cuore io conforti Gesù sotto le dolorose spoglie dei poveri. Perché Dio parla nel silenzio e nella purezza del cuore.

 

testi per la terza sera

  1. Papa Francesco:

La gioia evangelizzatrice brilla sempre sulla sfondo della memoria grata: è una grazia che abbiamo bisogno di chiedere. Gli apostoli mai dimenticarono il momento in cui Gesù toccò il loro cuore…il credente è fondamentalmente “uno che fa memoria”. (papa Francesco)

  1. Madre Teresa

Signore, insegnami a non parlare come un bronzo risonante o un cembalo squillante,

ma con amore.
Rendimi capace di comprendere  e dammi la fede che muove le montagne,
ma con l’amore.
Insegnami quell’amore che è sempre paziente e sempre gentile;
mai geloso, presuntuoso, egoista o permaloso; l’amore che prova gioia nella verità,
sempre pronto a perdonare, a credere, a sperare e a sopportare.
Infine, quando tutte le cose finite si dissolveranno e tutto sarà chiaro,
che io possa essere stato il debole ma costante riflesso del tuo amore perfetto.

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