Una luce e la strada

Filo conduttore dell’oratorio estivo 2016

Si seppe di uno strano incidente avvenuto in paradiso. Un gruppo di ragazzi, improvvisati giornalisti sono saliti a vedere.

Improvvisati? a dire il vero, neanche tanto; erano infatti ferratissimi su tutto ciò che riguarda temi come bellezza, Gerusalemme celeste, gioia, insomma, cose di cielo.

Alla porta, manco a dirlo, trovarono Pietro. Poche parole per spiegare come mai si trovassero lì e con un sorriso un po’i ironico Pietro li accoglie:

“I vostri amici adulti, sono fatti apposta per esagerare le cose…

Stavamo preparando una festa, quando ad un tratto, ecco uno scoppio potente e all’orizzonte apparve una luce fortissima, come di una cometa da cui partiva un raggio lungo e preciso, quasi fosse un raggio laser, che illuminava una strada tortuosa, percorsa da tantissima gente…

Pensammo subito che nell’officina dei “fuochi d’artificio”, fosse scoppiato qualcosa; ma in cielo nulla è pericoloso;  tutto si trasforma in bellezza.

Più che l’episodio, la “notizia” è piuttosto  che una simile visione, ciascuno di noi l’ha vista più volte nella sua storia personale!”.

Fu tale lo stupore suscitato nei “cronisti in erba” da questa rivelazione di Pietro, che subito dirottarono il loro interesse dall’episodio, alla voglia di intervistare qualcuno degli amici lì presenti.

Il gruppo dei cronisti si sciolse, ognuno cercò qualche intervista; ritornati da questa missione, si riunirono per ordinare il materiale e farne un racconto.

* * *

LA DONNA DEL MANTELLO
l’incontro con Gesù dà coraggio e fiducia alla nostra vita.

A cura di Cristina

Ero intimidita non poco di trovarmi di fronte a personaggi così grandi; non sapevo come accostarmi quando vidi una donna dimessa nei modi, ma dagli occhi vivacissimi. Un angelo mi sussurrò:” Parla con lei, ha una storia bellissima da raccontarti.

Mi sorrise e cominciò:

A causa di una malattia fastidiosa e degradante, mi ero già imbattuta in guaritori dalle mille promesse; si riconoscono dal tono della loro voce: sempre sicuri, capaci di giudicare, di trovare peccati ovunque; alla fine inconcludenti. Un giorno, un’amica mi parlò di Gesù, la zittii; preferivo le mie pene a nuove illusioni.

Ma Lui non era come gli altri. Stavo andando a prendere una brocca d’acqua, proprio nel momento in cui tutti accorrevano da lui; pur curiosa, non volevo incontrarlo; mi sfuggì uno sguardo,  intravvidi il suo volto; per un attimo fui avvolta da quella luce di cui ti parlava Pietro; mi colpì la dolcezza della sua voce.

Mi ritrovai a spingere fra la folla: dovevo parlare, almeno toccarlo. Non mi ero resa ancor conto dell’enormità del mio pensiero che già da dietro, gli stavo toccando la frangia…

Mi disse:  «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Và in pace e sii guarita dal tuo male».

 

L’ENTUSIASMO CHE PLASMA LA VITA:
 intervista a Paolo.

A cura di Tommaso

Mi apparve un uomo con in mano un grande rotolo e una spada luccicante al fianco.

Mi intimorii, ma egli con voce rassicurante e piena di entusiasmo si presentò:

Sono Paolo di Tarso; non ti impaurire per la mia spada: è solo il segno della forza dello Spirito; è un tutt’uno con il rotolo della Parola che tengo in mano.

Gli chiesi della luce e di quella strada di cui ci parlò Pietro. Hai visto anche tu questi segni?

Intervenne con l’entusiasmo che gli era caratteristico e disse: da quando ho incontrato Gesù sulla via di Damasco quella luce che mi abbagliò non mi abbandonò più; nei passaggi più duri del mio cammino, e non furono pochi, la mia strada fu sempre illuminata dalla sua luce.

LA DONNA DAL VELO BIANCO:
ritrovare la voglia di vivere

a cura di Katia

Fui attratta dal velo bianco di una donna, dall’aspetto giovanile e sul volto già qualche segno di saggezza. Mi incuriosì e mi accostai a lei:

“Buongiorno, le dissi, faccio parte di un gruppo di ragazzi e stiamo indagando su una strana storia che ci ha raccontato Pietro. Lei, ne sa qualcosa di quella luce e di quella strada?”

Mi sorrise dolcemente e si presentò:

“Io sono quella donna adultera che Gesù risparmiò dalla lapidazione. Conoscerete già la storia; certamente la mia era una vita “sbagliata”, ma una volta intrapresa, anche se lo vuoi, è difficile trovare una via di uscita.

Si fermò un momento…

Mentre Gesù inginocchiato scriveva sulla terra, mille pensieri passarono per la mia mente; rifiutai subito come sciocca la speranza che quell’uomo solo, per giunta in viso ai capi, avesse la forza di salvarmi; pensai allora ” forse era meglio così”.Con la lapidazione avrei messo la parola fine ai miei turbamenti e a una vita vissuta così male.

Poi vidi quegli uomini allontanarsi ad uno ad uno, e un bagliore mi scoppiò negli occhi; una strada mi apparve tortuosa certo ma pur sempre una strada!

Alle parole di Gesù: “Vai in pace non peccare più” ritrovai la voglia di vivere e la forza di cambiare vita.

Dopo qualche istante di emozione, perché noi “giornalisti in erba”, siamo capaci anche di emozioni, osai chiederle: “E perché porta quel velo bianco sul suo capo?”.

“È una storia lunga da raccontare; ti basti sapere che Gesù mi ha scelto come immagine della sua Chiesa, sposa indegna, ma da lui amatissima!”.

 

HO RISCHIATO DI PERDERMI…
Agostino racconta la fatica e il dono della conversione.

a cura di  Simone

“E’ il grande Agostino, mi disse l’angelo che mi accompagnava”. Mi accostai e chiesi se voleva narrarmi qualcosa della sua vita e di quella luce di cui ci aveva parlato Pietro.

“Un papà tutto preso dalla sua carriera e una mamma molto religiosa, ma altrettanto “rompi”, mi avevano reso un ragazzo molto riflessivo, studioso, divoratore di libri, ma anche molto chiuso.

Lo scoppio dell’adolescenza fu in me drammatico. Avevo voglia solo di uscire,di fare esperienze non importa se buone o cattive; il mio linguaggio e il mio sguardo in poche settimane, erano cambiati totalmente. Ma… Il Signore mi aspettava con un libro (Gli piace tanto scherzare! Io, divoratore di libri, riacciuffato da Lui con la pagina di un libro!)

Vidi quella luce luminosissima, ma la strada mi apparve particolarmente impervia.

Ci vollero anni, per modificare cattive abitudini, per togliere l’orgoglio da primo  della classe, per lasciarmi prendere totalmente da Lui. Ma fu tutta un’altra vita e un’altra gioia…

INTERVISTA A MARIA,
“fate quello che vi dirà!”

a cura di Francesca, Antonietta e Bruno

La notammo da lontano; straordinariamente più bella di ogni altra creatura; nessuno osava avvicinarla: Francesca, Antonietta ed io ci consultammo e decidemmo di provarci insieme. Un’intervista a Maria!

“Scusi… Volevamo… Cioè Pietro ci ha detto…”

Con un cenno della mano, accompagnato da sorriso soave ci fece coraggio e ci raccontò:

“Volete sapere di quella luce e di quella strada; se anch’io la conosco. Vero?”

Mi intimorì non poco la prima volta che mi apparve, quando l’angelo mi portò il divino annuncio; mi accompagnò molte altre volte: quando Simeone mi parlò del futuro di Gesù; a Cana di Galilea, quando Gesù mi parlò della sua “ora”; quando sotto la croce quella “ora” si mostrò in tutta la sua durezza; quando nel cenacolo, il giorno della Pentecoste, mi investì con la sua forza e potenza.

Sempre, mi proponeva una grande indicibile gioia. “Non temere Maria, hai trovato grazia presso Dio!”.

Ho avuto modo di proporre ai discepoli questa gioia, quando, ispirata dallo Spirito, dissi loro: “fate quello che vi dirà!”

* * *

Tornammo in redazione: discutemmo col capo redazione su quanto avevamo raccolto: fu chiaro per tutti che “la visione” riguardava sempre il cammino .

Cominciò Cristina: l’incontro con questa donna mi ha fatto capire come ogni cammino ha bisogno del coraggio di farsi guarire.

Tommaso si entusiasmò (come poteva fare diversamente uno che ha incontrato Paolo?) nel sottolineare l’importanza di avere un “centro” in tutto ciò che facciamo.

A  Katia, cadde una lacrima dal viso, nel ricordarci che quando incontri Gesù nel tuo cammino , non c’è situazione che non abbia una via di uscita.

Per Simone risultava fondamentale l’esperienza di Agostino: il cammino di conversione richiede un lavoro duro, ma è il solo capace di aprire orizzonti grandi anche all’intelligenza umana.

Francesca fu rapita dalla umiltà e tenacia di Maria;

Antonietta sostenne la grandezza della sua docilità;

Bruno ci disse che queste bellissime virtù umane in Maria erano sorrette da fede speranza e amore.

 

Nota di redazione

Purtroppo anche le nostre interviste hanno avuto dovuto subire i tagli del caporedattore; fa parte del gioco, lo sapevamo sin dall’inizio!

Ci pare doveroso tuttavia ricordare, almeno in una nota, che nelle nostre interviste ricorrevano molte volte le parole: scusi, per favore, grazie, permesso.

Parole superflue secondo l’editore, ma per noi, parole che fanno la differenza in uno stile di vita.

Perché non provate a riscrivere nella vostra copia personale queste parole? Lì, l’editore non può intervenire a correggervi!

Cristina, Tommaso, Katia, Simone, Francesca, Antonietta, Bruno

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