gemiti dello Spirito

CELEBRAZIONE PENITENZIALE
per i genitori dei ragazzi della Cresima e della Prima Comunione:
Tutta la comintià si unisce alla loro preghiera

2 maggio 2018

Preludio

Let. 1: La storia dell’uomo
e la storia del creato sono un’unica storia:
dono e progetto di un amore che vive da sempre.
La vita nuova che il battesimo in noi inizia;
che il sacramento della cresima in ognuno rafforza e custodisce;
che l’eucarestia fa esplodere in pienezza,
ci invitano a ricostruire l’amicizia
con Dio, con il suo creato e con tutti suoi figli.

Dialogo

Voce fuori campo:
creazione e uomo: amicizie da non sciupare.

creazione:
Non sono circoscritta in me,
il Signore hai voluto che fossimo un progetto di vita
nel progetto universale

L’uomo:
So bene che dobbiamo
tu ed io, crescere insieme;
era scritto, sin dal suo inizio,
nella pietra
e dentro di me. Amen.

creazione:
Oh ti prego non toccarmi,
quando più sono indifesa.
E’ inutile la tua tracotanza,
superflua vanagloria
sovrastarmi
con la tua alterigia.
Perché invece non mi chiami
a te fraternamente?
Questo infatti siamo
tu ed io, riconoscilo,
fratelli generati insieme
da sempre concresciuti
in grazia ed in dolore.

Ecco, benedicimi, ti prego.
tu il mio signore
e io la timorosa ancella.

Voce fuori campo
«Oh, non ingannarti,
non sono il tuo sovrano» — vorrebbe dire l’uomo,
ma un poco lo lusinga e incanta
quella buona grazia…

uomo:
Benedetta creazione
che tremi
e che di nuovo inventi
la tua favola e la mia
e con amore
ridai gioia al mondo,
al mondo e al suo creatore: così sia.

Introduzione

Nel nome…
Sac.: Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo.
Il Signore sia con voi.

Breve introduzione del celebrante

Invocazione allo Spirito

Del tuo Spirito, Signore, è piena la terra; è piena la terra.

Benedici il Signore, anima mia, – Signore, Dio, tu sei grande!
Sono immense, splendenti – tutte le tue opere e tutte le creature.
Rit.: Del tuo Spirito, Signore…

Se tu togli il tuo soffio muore ogni cosa – e si dissolve nella terra.
Il tuo spirito scende: – tutto si ricrea e tutto si rinnova.
Rit.: Del tuo Spirito, Signore...

La tua gloria, Signore, resti per sempre. – Gioisci, Dio, del creato.
Questo semplice canto – salga a te Signore, sei tu la nostra gioia.
Rit.: Del tuo Spirito, Signore…

Continua la preghiera con il cantico di Deuteronomio
accompagnato da un sottofondo musicale

lett. 1: Udite, o cieli: io voglio parlare.
Ascolti la terra le parole della mia bocca!

lett. 2: Scorra come pioggia la mia dottrina,
stilli come rugiada il mio dire;
come pioggia leggera sul verde,
come scroscio sull’erba.

lett. 1: Voglio proclamare il nome del Signore:
magnificate il nostro Dio!

Ass.: Egli è la Roccia: perfette le sue opere,
giustizia tutte le sue vie;
è un Dio fedele e senza malizia,
egli è giusto e retto.

Lett. 1: Prevaricano contro di lui:
non sono suoi figli, per le loro macchie,
generazione tortuosa e perversa.

 

Lett. 2: Così tu ripaghi il Signore,
popolo stolto e privo di saggezza?
Non è lui il padre che ti ha creato,
che ti ha fatto e ti ha costituito?

Ass.: E’ lui il Padre che ti ha creato!

Lett. 1: Ricorda i giorni del tempo antico,
medita gli anni lontani.

Lett. 2:  Quando l’Altissimo divideva le nazioni,
quando separava i figli dell’uomo,
egli stabilì i confini dei popoli
secondo il numero dei figli d’Israele.

Ass.:  Perché porzione del Signore è il suo popolo,
Giacobbe sua parte di eredità.

Si riprende in canto

Benedici il Signore, anima mia, – Signore, Dio, tu sei grande!
Sono immense, splendenti – tutte le tue opere e tutte le creature.
Del tuo Spirito, Signore…

ASCOLTO DELLA PAROLA

Dal libro del Deuteronomio

Porzione del Signore è il suo popolo,
Giacobbe sua parte di eredità.
Egli lo trovò in una terra deserta,
in una landa di ululati solitari.
Lo circondò, lo allevò,
lo custodì come la pupilla del suo occhio.
Come un’aquila che veglia la sua nidiata,
che vola sopra i suoi nati,
egli spiegò le ali e lo prese,
lo sollevò sulle sue ali.
Il Signore, lui solo lo ha guidato,
non c’era con lui alcun dio straniero. Parola di Dio.

Alleluia
“Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra,
perché hai rivelato queste cose ai piccoli.

Lettura dal vangelo secondo Matteo

(Mt 11,25-29)

In quel tempo Gesù disse: “Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. 30Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero”. Parola del Signore.

OMELIA – ESAME DI COSCIENZA

“Dio ci perdona sempre, non si stanca di perdonare.
E noi non dobbiamo stancarci di andare a chiedere perdono” (P. Francesco)

I sacerdoti raggiungono i confessionali.
E’ possibile accostarsi per un colloquio penitenziale o per la confessione,
mentre la comunità prosegue nella preghiera personale e comunitaria

 

CONFESSIO LAUDIS
E CONFESSIO VITAE:

stanze e porte

 

Continuiamo a pregare aiutandoci con alcune stanze e alcune porte che ci richiamano il cammino dei ragazzi, aiutati anche dalle loro preghiere: un bel modo per prepararsi all’incontro con i sacerdoti,
– proclamando la nostra gioia ( Confessio laudis),
– ricordando le nostre debolezze (confessio vitae),
– professando la nostra fede (confessio fidei).

canto allo Spirito in sottofondo riemerge nelle pause di silenzio

 

 

Preghiamo con le beatitudini

Lett. 2: Beati i poveri in spirito,
Perché è nel loro cuore che l’Amore
costruisce nidi,
moltiplicando Luce, fiorendo.

Ass.: Beato quel cuore che non separa,
che forgia armonia
con egual misura,
nessuna parte esclusa.

Lett. 2: Beati quelli che piangono,
Fiorente la loro mente
come un campo di gigli
in un giorno di giugno.

Lett. 1: Beati i miti,
C’è il seme della misericordia nella loro mano,
c’è grazia.

Ass.: È per loro il Frutto d’oro,
per quel filo sottile ch’essi seppero tendere
dalle loro alle tue mani.

(in canto)
1. Darà fiducia a chi è stato offeso speranza a chi non l’ha
Giustizia per il povero cibo a chi ha fame libertà a tutti.
Al Signore canterò…

Lett. 2: Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
Nel Giusto posero il loro cuore,
nel mezzo del crocicchio, tra ombra e Luce.
Seppero che la Parola è meglio del miele,
che costruisce soglie senza cancelli.

Lett. 1: Beati i misericordiosi,
Beati coloro che hanno lo sguardo
nello sguardo del cuore.

Ass.: Ineffabile tenerezza li sospinge,
offerta di gioia.

(in canto)
2. Darà la luce a chi non vede la forza a chi si sente solo
Dio amore e sicurezza con gioia aprirà a tutti la sua casa.
Al Signore canterò…

lett. 2: Beati i puri di cuore,
Saranno specchio dell’Atto puro.
Nel crogiolo il Bene si scioglie e si diparte,
diventa rivolo con abbondanza di canti.
Chi si accosta beve e si sazia,
cancella l’ombra che fugge.

Lett. 1: Beati i perseguitati a causa della giustizia.
Saranno i testimoni della Verità,
Essi cammineranno nella Vigna, gustando i grappoli.

Ass.: Vedranno il cielo
circondato di silenzio e di polvere d’oro.

Lett. 2: Beati gli operatori di pace,
Pasceranno i cieli ed entreranno nel cuore dell’empio, mutandolo.
Col balsamo dell’ulivo ungeranno le rughe,
con la Parola riempiranno l’assenza,
con lo sguardo faranno fiorire giardini di silenzio.

(in canto)
3. Darà respiro di vita a chi ha il cuore spezzato dall’angoscia
Dio regnerà per sempre e noi canteremo il suo amore. rit.

Dio, insegna ad amare il tuo creato; la tua città è un dono di pace. La mia città è la tua città. Tu sei Dio onnipotente. Amen.
Signore, illuminami con tua luce Santa; vorrei il consiglio per pregare con saggezza e la sapienza per comprendere la tua grandezza;
la fortezza per pregare anche nei momenti più difficili duri. Aiutami.

C’è questo stile (misericordia, mitezza, giustizia,) nella mia vita?
I fratelli ne hanno bisogno:
in quali occasioni manco verso di loro?
Ce n’è bisogno anche per noi stessi:
sono capace di lasciarmi avvolgere dalla misericordia, mitezza, giustizia?

 

 

dal vangelo secondo Giovanni (Gv 15)

“Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore.
Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia,
e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto.
Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi.
Signore, mi capita talvolta di sentirti lontano,
quasi ci fosse un distacco insormontabile tra il cielo e noi;
ma questa sera no; sto bene con te.
La tua parola mi ha illuminato;
e come ai discepoli di Emmaus
“mi ardeva il cuore mentre mi parlavi”.
I miei pensieri rimangono confusi; ma è bello stare con te.

Come il tralcio non può portare frutto da se stesso
se non rimane nella vite,
così neanche voi se non rimanete in me.
Io sono la vite, voi i tralci.
Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto,
perché senza di me non potete far nulla.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi,
chiedete quello che volete e vi sarà fatto.
Signore, ci sono giornate convulse;
non riesco a fermarmi un minuto;
tutto mi appare necessario e alla sera
mi sento vuoto, come avessi sprecato tempo e occasioni preziose.
Insegnami a pregare, a stare in tua compagnia anche col silenzio.

In questo è glorificato il Padre mio:
che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.
Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi.
Rimanete nel mio amore.
Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore,
come io ho osservato i comandamenti del Padre mio
e rimango nel suo amore.
Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi
e la vostra gioia sia piena.
Signore tu sai quanta stima ho dei tuoi comandamenti;
Ho voluto che i sentieri della tua parola,
diventassero strada anche dei miei figli
ma mi accorgo solo ora
di aver sempre pensato ai tuoi comandamenti
come a un peso, sia pur doveroso, da portare;
Non ho mai colto che seguendo la tua parola,
tu rendevi la mia vita gioiosa, leggera.

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero”. (Mt 11,28)

Questo è il mio comandamento:
che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi.
Nessuno ha un amore più grande di questo:
dare la sua vita per i propri amici.
Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando.
Non vi chiamo più servi, ma vi ho chiamato amici
Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre,
lo Spirito della verità che procede dal Padre,
egli darà testimonianza di me;
e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.


Gesù non fu riconosciuto dai due discepoli che erano in viaggio per Emmaus.
Gesù gli racconta la Bibbia e quando ormai è tardi, sull’invito a rimanere con loro si mette a tavola, recita la benedizione, spezza il pane e viene riconosciuto.
Questo vuol dire che le persone non vengono ricono­ sciute solo dall’aspetto ma anche dal cuore.
Gesù non fu riconosciuto dai due discepoli che erano in viaggio per Emma­us. Gesù fa aprire gli occhi anche a me, fa che ti riconosca, fammi ardere il cuore e non sparire mai dalla mia vista.
Gesù io vorrei essere come uno di quei due discepoli che camminavano
con te per ascoltare ciò che tu dici.
Vorrei leggere la bibbia per conoscerti meglio.
“Resta con noi”. Gesù, stammi sempre vicino.

Come potrei definire il mio rapporto con il Signore:
– rapporto tra schiavo e padrone?
– rapporto di un figlio che obbedisce al Padre, come è suo dovere?
– rapporto di amore che mi spinge a rispondere con l’amore?

Ci segue, ci sopravanza,
si accompagna con noi,
per lunghi tratti
ci respira al fianco,
seminascosto dalla tarda luce,
occultato dalla sua presenza
l’uomo soprapensiero e taciturno
eppure innaturalmente attento.
A che? ci scorta forse
sulla strada dolorosa
della rotta e del rientro
qui tra i monti
o ci chiede protezione
lui stesso pel viaggio che l’attende?
Lo sogguarda il mio compagno, io pure
senza parere non tralascio
di scrutarlo. Ancora non sappiamo niente
quando a notte quasi fatta
entriamo tutti insieme
nella semioscurità della taverna.
Quel pane, quelle mani che lo frangono,
lo sguardo, il troppo lesto addio. Sarebbe
stata poi – lo sapevamo
noi di Emmaus – questa la materia del racconto.
Vennero e se ne andarono al primo far del giorno.(M. Luzi)

 

 

 

Dal Vangelo di Giovanni (Gv 16)

Molte cose ho ancora da dirvi,
ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità,
perché non parlerà da se stesso,
ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.
Tutto quello che il Padre possiede è mio;
per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.

1. Rendici, o Padre, attenti e docili alla voce interiore dello Spirito
2. I frutti di benevolenza e di pace elargiti dal tuo Spirito Consolatore
arricchiscano, o Dio, la nostra vita.
3. Effondi sulla tua Chiesa lo Spirito consolatore
a liberare gli oppressi, radunare i dispersi, rinvigorire i deboli.
4. L’impeto dello Spirito, che a Pentecoste ha investito gli apostoli,
ci trasformi, o Dio, e ci renda forti; ci assimili a Cristo nell’intimo.
5. Padre, che nello Spirito del tuo Figlio ci hai creati e redenti,
attiraci tutti a te.
6. Sugli umili servi si effonda, Padre, lo Spirito della tua carità.
7. Dio effondi il Consolatore:
medica col suo dono, le segrete ferite dell’anima .

Manda il tuo Spirito, Signore, dammi il dono della vocazione, dell’allegria, così da assomigliare a don Bosco.
Grazie Gesù, per questa vita piena e offri a una persona priva di gioia un dono speciale.
Ti ringrazio, Gesù, per avermi donato le caratteristiche necessarie per pregare, aiutami a trovare la mia vocazione,
Signore io mi sento portata per donare amicizia. Credo sia un mio dono e per poter camminare nella chiesa il mio dono serva molto. Anche don Bosco aveva questo dono e io lo voglio imitare.

Senti che il Signore, con il suo Spirito può davvero trasformare la tua vita?
– Concederti il suo perdono?
– Renderti capace di perdonare i fratelli?
– Sciogliere i nodi che bloccano la tua esistenza?
– Ridare serenità al tuo volto
nonostante le prove che sembrano insuperabili?
– Trovare uno spazio per superare una pigrizia,
che è diventata parte del nostro essere, e spalancare il nostro cuore al bisogno dei poveri?

Creazione e Spirito

Sappiamo infatti che tutta la creazione geme…;
lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili

E’ pura ilarità,
danza, oppure è mulinello,
febbre, ansia?
Esulta
nel tripudio
mattutino, s’inebria,
gozzoviglia con colori
ed aria
quel soffio variopinto:
non ha pace
oppure non ha stanza
Per la sua letizia –
non l’ha
se non appena
un attimo su cespi
e grappoli d’acceso
turgore infiorescente
quel fervidissimo alitare.
Ecco, si mimetizza
ora, si cela
ma è,
dov’è?
che quasi non appare
quel palpito,
quel fibrillare…
Si esprime
così in movimento
e vibrazione
d’ali, d’etere,
minimamente il mondo, anima, ardore. (M. Luzi)

 

 

Stare con Gesù richiede e, insieme, produce una vita ordinata

(Ef. 6)
Figli, obbedite ai vostri genitori nel Signore, perché questo è giusto.
Onora tuo padre e tua madre!
Questo è il primo comandamento che è accompagnato da una promessa: perché tu sia felice e goda di una lunga vita sulla terra.
E voi, padri, non esasperate i vostri figli, ma fateli crescere nella disciplina e negli insegnamenti del Signore. Porte da spalancare

Prendete dunque l’armatura di Dio,
perché possiate resistere nel giorno cattivo e restare saldi dopo aver superato tutte le prove.
State saldi, dunque: attorno ai fianchi, la verità;
indosso, la corazza della giustizia;
i piedi, calzati
e pronti a propagare il vangelo della pace.
Afferrate sempre lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutte le frecce infuocate del Maligno;
prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito,
che è la parola di Dio.
In ogni occasione, pregate con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, e a questo scopo vegliate con ogni perseveranza e supplica per tutti i santi.
Pregate anche per me, affinché, quando apro la bocca, mi sia data la parola, per far conoscere con franchezza il mistero del Vangelo,
per il quale sono ambasciatore in catene, e affinché io possa annunciarlo con quel coraggio con il quale devo parlare.

Salmo 118
Come potrà un giovane tenere pura la sua via?
Osservando la tua parola.
Con tutto il mio cuore ti cerco:
non lasciarmi deviare dai tuoi comandi.
Ripongo nel cuore la tua promessa
per non peccare contro di te.
Benedetto sei tu, Signore:
insegnami i tuoi decreti.
Con le mie labbra ho raccontato
tutti i giudizi della tua bocca.
Nella via dei tuoi insegnamenti è la mia gioia,
più che in tutte le ricchezze.
Voglio meditare i tuoi precetti, considerare le tue vie.

Alleluia! Gesù è risorto! Grazie Gesù per tutto quello che hai fatto per noi: ci hai donato la tua vita.
Davvero sei Signore, sei importante.
Gesù, io sento il calore nel mio cuore, come i due discepoli di Emmaus, quando ti hanno riconosciuto e sto aprendo gli occhi dalla felicità perché tu sei sempre con noi.
Lo Spirito Santo orienta il mio cuore verso Dio con sentimenti, affetti, pensieri e preghiere.
So che sono prezioso ai tuoi occhi perché ti sono figlio; un figlio voluto con amore, teneramente concepito e pensato da un tempo immemorabile. Spero di esserti sempre vicino.

Pongo attenzione alla mia “armatura”?
Ho una vita spirituale ordinata?
Su che aspetto il signore mi chiede di migliorare?
(Confrontati brevemente con i quattro pilastri della vita cristiana:
– ascolto della Parola e formazione cristiana;
– preghiera;
– partecipazione alla celebrazione domenicale;
– carità come gioia di essere comunità e attenzione ai poveri.

 

 

Lo Spirito guida la Chiesa
talvolta sostenendola,
talvolta accompagnandola,
talvolta scuotendola con forza.
Il libro degli Atti degli Apostoli ci propone una serie di «salti di qualità» utili anche per noi!

Il giorno di Pentecoste

lett. 1: Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste,
Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbattè impetuoso,
e riempì tutta la casa dove stavano.

Lett. 2: Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro,
e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
lett. 1: Tutti erano stupefatti e perplessi, e si chiedevano l’un l’altro: “Che cosa significa questo?”. 13Altri invece li deridevano e dicevano: “Si sono ubriacati di vino dolce”.
Lett. 2: 14Allora Pietro si alzò in piedi e a voce alta parlò a loro così:
“Uomini di Giudea, vi sia noto questo:
questi uomini non sono ubriachi, come voi supponete:
16accade invece quello che fu detto per mezzo del profeta Gioele:
«su tutti effonderò il mio Spirito;
i vostri figli e le vostre figlie profeteranno». (At. 2)

intervallo musicale

Vita della prima comunità

lett. 1: Un senso di timore era in tutti,
e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli.
44Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune;
47lodavano Dio e godevano il favore di tutto il popolo. (At 4)

Il caso di Barnaba
Lett. 2: Così Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Bàrnaba,
che significa “figlio dell’esortazione”,
padrone di un campo, lo vendette
e ne consegnò il ricavato deponendolo ai piedi degli apostoli. (At 4)

L’idea dei diaconi

lett. 1: Aumentando il numero dei discepoli, alcuni mormorarono perché, venivano trascurate le loro vedove.
Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: “Non è giusto che noi lasciamo da parte la parola di Dio per servire alle mense. Dunque, fratelli, cercate fra voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico.
intervallo musicale

Accogliere nella comunità anche i pagani? La scelta di Pietro

Lett. 2: Pietro allora prese la parola e disse: “In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone… lo Spirito Santo discese su di loro, come in principio era disceso su di noi.
Se dunque Dio ha dato a loro lo stesso dono che ha dato a noi, per aver creduto nel Signore Gesù Cristo, chi ero io per porre impedimento a Dio?”.
All’udire questo si calmarono e cominciarono a glorificare Dio dicendo: “Dunque anche ai pagani Dio ha concesso che si convertano perché abbiano la vita!”. (At 10-11)

L’esuberanza di Antiochia e la «genialata» di Barnaba

lett. 1: Ad Antiòchia, i discepoli, cominciarono a parlare anche ai Greci, annunciando che Gesù è il Signore.
Questa notizia giunse agli orecchi della Chiesa di Gerusalemme, e mandarono Bàrnaba ad Antiòchia.
Quando questi giunse e vide la grazia di Dio, si rallegrò ed esortava tutti a restare, con cuore risoluto, fedeli al Signore…
Bàrnaba poi partì alla volta di Tarso per cercare Saulo: lo trovò e lo condusse ad Antiòchia. (At 11)
(Nb.: E così Paolo,
che non poteva annunciare il Vangelo agli Ebrei a causa dei suoi trascorsi, diventerà «l’apostolo dei pagani». Grazie Barnaba!)

Laudate Dominum, laudate Dominum,
omnes gentes, alleluia!

Ass.: Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode,
Laudate Dominum,

Ass.: perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre.
Laudate Dominum,

Lett.: Ecco: sto alla porta e busso.
Se qualcuno ascolta la mia voce
e mi apre la porta,
io verrò da lui,
cenerò con lui ed egli con me. (apc 22)

Ass.: Signore, abbiamo ascoltato la tua Parola,
ti abbiamo aperto il cuore,
vogliamo rinnovare con te il patto di amicizia;
nella fedeltà e nella tenerezza

Padre nostro…

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