Preparandoci a fare festa con gli amici che riceveranno i sacramenti del Risorto

Gustiamo il racconto dell’incontro di Gesù  con i discepoli di Emmaus

Catechesi in famiglia (aprile 2016)

duccio emmaus

1. Nota iniziale:
“Ogni volta che gli evangelisti ci parlano della risurrezione di Gesù, sono “emozionati”; (l’incontro con il risorto è stato davvero qualcosa di sconvolgente nella loro vita!). Ne risultano dei racconti molto belli, ricchi non sempre “cronologicamente” precisi; insomma, per fare un esempio un po’ banale: è come quando i cronisti ci raccontano la vittoria dei mondiali: non è facile ricuperare la cronaca “minuto per minuto”, ma di certo ci passano l’immensa gioia provata.
Tra parentesi, vi proponiamo una traduzione un po’ “strana” ci aiuta a cogliere meglio questa ricchezza.

2.  Leggiamo insieme il racconto:

sarebbe bello che tutti i componenti della famiglia leggessero qualche frase

Dal vangelo di Luca.
13Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, 14e tra loro conversavano (= facevano omelia) di tutto quello che era accaduto. 15Mentre conversavano e discutevano insieme (= con-cercare), Gesù in persona si avvicinò e camminava (= con-camminava) con loro.
16Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo (= si sforzava­no di non riconoscerlo).
17Ed egli disse loro: “Che cosa sono questi discorsi che state facendo (= che vi sbattete contro, come si fa quando si litiga!) tra voi lungo il cammino?”.
Si fermarono, col volto triste; 18uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: “Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?”.
19Domandò loro: “Che cosa?”.
Gli risposero: “Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; 20come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. 21Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute.
22Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba 23e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. 24Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto”.
25Disse loro: “Stolti e lenti di cuore (= senza testa e pesanti nel cuore) a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! 26Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?”. 27E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
28Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. 29Ma essi insistettero: “Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto”. Egli entrò per rimanere con loro.
30Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro.
31Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. 32Ed essi dissero l’un l’altro: “Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli parlava con noi lungo la via, quando ci spiegava (= ci schiudeva) le Scritture?”. 33Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, 34i quali dicevano: “Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!”. 35Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

3. Meditiamo e preghiamo
In questo brano evangelista Luca vuole dirci tante cose:
a. La Parola di Dio che fin da piccoli abbiamo imparato ad ascoltare è importantissima per poter “incontrare” Gesù.

con la matita rossa: provate a sottolineare qualche verbo
presente nel racconto per parlarci della “Parola di Dio”

b. Capita anche alla comunità dell’evangelista di avere momenti di buio, di annebbiamento della fede; e come se i nostri occhi non volessero vedere altro che la loro tristezza, perché la vita ogni tanto sembra più dura della gioia che c’è messo nel cuore l’ascolto della Parola.

Ripetiamo insieme: credo Signore!

c. Gesù non si spaventa per questo; si avvicina a noi; con-cammina con noi; ci sgrida se esageriamo nell’essere tristi; ma soprattutto ci ri-spalanca gli occhi; ci scalda il cuore; ci svela il “centro” della sua Parola, che è l’amore.

sottolinea con la matita verde i gesti di Gesù che trovi nel brano

d. Alla fine, se lo invitiamo a fermarsi a casa nostra, ripete gesti dell’ultima Cena e ci ridona il suo pane:
“Prendete e mangiate questo è il mio corpo,
offerto in sacrificio per voi”.
“Prendete, e bevetene tutti: questo è il calice del mio Sangue er la nuova ed eterna alleanza”.

Preghiamo insieme:
Signore Gesù, ti ringrazio per questa bella storia
che sento anche nostra.
Nel mio cuore c’è il desiderio di ascoltare la tua Parola
e di gioire per ciò che ci dici.
Sento il desiderio di dirti, ogni mattina,
che ti mi fido, volentieri cammino con te.
Mi piace invitarti a rimanere con noi,
vederti spezzare il pane
nella gioia della celebrazione di ogni Domenica,
con la mia comunità.
È’ con gioia che ti chiedo
di aprire i nostri occhi e i nostri cuori
per portare a tutti l’annuncio del tuo vangelo
Amen, sia così Gesù, grazie!

4. Così il nostro cuore pieno di gioia, ha solo voglia di dire a tutti: “venite, aprite il cuore accogliete anche voi Gesù”, come hanno fatto i discepoli di Emmaus.

 

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