Fare Festa

Settembre 2009

Ogni volta che decidiamo di. “fare festa” c’è sempre un motivo,
un avvenimento che merita di essere celebrato
(una grande scelta, un anniversario; il ricordo del proprio patrono ecc…).

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Questo “avvenimento” crea un tempo e uno spazio che stacchiamo dal quotidiano.
Per lo più in quel giorno non si lavora;
anche le occupazioni di casa vengono organizzate in maniera diversa;
si fanno tante cose che sembrano inutili eppure sono importanti:
si estrae l’argenteria,
ben sapendo che le stoviglie quotidiane sono altrettanto adeguate e per giunta già pronte;
si cerca la tovaglia bella,
pur sapendo che fa il suo servizio anche quella di tutti i giorni;
si vuole la macchina pulita,
pur sapendo che fa il suo servizio anche sporca.
Insomma, si vuole essere diversi dal solito.

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E tutto questo è possibile farlo se nel cuore c’è gioia,
una gioia che rende queste occupazioni “diverse”, più leggere di quelle della vita quotidiana.

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Non è possibile far festa da soli;
la festa esige un popolo, gente che condivida con noi il motivo di festa.
Ma c’è ben di più:
all’origine di ogni festa c’è sempre un dono ricevuto,
particolarmente gradito e apprezzato in chi fa festa.
La festa è un tempo e uno spazio libero per godere questo dono.

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Un mondo senza fede produce continuamente “feste”
ma sono solo  scadenti imitazioni della “Festa” (bastasse far frastuono per essere in festa!).

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La noia è l’anti-festa.
Nasce quando ci sono un tempo ed uno spazio “liberi”,
ma c’è anche un vuoto di senso, niente che giustifichi il cantare, il ballare, il danzare.

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Noi cristiani ( ma penso che ogni credente sia su questa strada)
siamo gente che sente la vita come dono e dunque gente che sa “far festa”.

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Noi cristiani che viviamo la nostra fede con un po’ di stanchezza
chiediamo al Signore di aiutarci a “far festa”, a Lui che è il centro di ogni nostra festa,
a lui che mettiamo al centro di ogni nostra festa.

Lc 15: mangiamo, facciamo festa… ;
ma bisognava far festa e rallegrarsi,
perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita,
era perduto ed è stato ritrovato… E cominciarono a far festa.

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Mi piace vedere la mia gente in festa.
Mi piacerebbe che nessuno iniziasse a far festa senza aver “sentito” la bellezza del “dono”.

Don Andrea

 

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